Sei Monasteri delle Meteore nella valle del Peneo

Dove arrivavano i monaci

I sei Monasteri delle Meteore sembrano pensati per dettare l’equilibrio nel mondo.
Guardare su e non rimanerne ipnotizzati è praticamente impossibile.
Parliamo di Monasteri che non sono propriamente costruiti su una piazza o una distesa di marmo.
Ci troviamo di fronte a veri capolavori architettonici. Le torri tozze e imponenti che si ergono da terra avevano già, di per sé,  un elevato potere attrattivo. Montagne-non-Montagne plasmate dal corso della storia che -improvvisamente- proprio per l’inaccessibilità, vengono prese in considerazione come luogo di abitazione.

I monaci atanasi vedono in questa conformazione rocciosa il loro ritiro spirituale. Lontani da ogni rotta, ma soprattutto consci di avere una barriera naturale a proteggerli dalle invasioni bizantine, decidono di costruire il proprio credo e la propria vita sulla punta di ben 24 blocchi di arenaria.

Dalla Grande Meteora in poi i sei Monasteri delle Meteore diventano leggendari

La Grande Meteora (Moni Megalou Meteorou) altrimenti detto Monastero della Trasfigurazione di Gesù è stato il primo insediamento. Con un ingente donazione dell’imperatore serbo Symeon Uros, che decise di abbandonare i privilegi e mettersi al servizio della fede, la prima opera venne alla luce.
Sulla scia della prima grande costruzione, venne eretto il Monastero di Ognissanti (Moni Varlaam) ad opera dei fratelli Nectario e Teofane, discendenti di una nobile famiglia bizantina, gli Apsarades. Quindi venne abitato dall’asceta eremita Varlaam, da cui prese il nome.

Verso la cima

Qui è possibile comprendere, grazie alla conservazione delle funi originali, come i monaci, fino agli anni 30, portassero le provviste fino in cima alle Meteore.
Vicino al Monastero Varlaam c’è un punto panoramico interessante Psaropétra, che ti consigliamo se vuoi assaporare il silenzio della valle e fare qualche fotografia carica di carattere.

I sei Monasteri delle Meteore spiccano il volo

Monastero di Santa Barbara

Il Moni Agias Varvaras Roussanou funziona oggi come convento femminile. Puoi accedere per mezzo di due solidi ponticelli e una serie di gradini, è un Monastero davvero suggestivo. Non è chiaro se Roussanou fu un primo ipotetico abitante del posto, quello che è certo è che la roccia era già conosciuta con questo nome già dal terzo decennio del XVI secolo.

Monastero di San Nicola Anapafsas

Il Moni Agiou Nikolaou si trova a ridosso del villaggio di Kastraki. Ha pressoché un’atmosfera mistica, nonostante sia, più vicino di altri, ad un centro urbano.
Il nome “Anapafsas“ suggerisce vi sia un collegamento al verbo “anapavo”, cioè riposo. Il che non si discosterebbe dalla natura del Monastero, così silenzioso e intimistico.
Essendo la base della roccia su cui è stato eretto, di dimensioni piccolissime, è stato sviluppato in piani. Quindi troverai sulla strada, per prima, la Cappella di Sant’Antonio nella cui cripta erano custoditi i cimeli del monastero; la Chiesetta affrescata di Sant’Antonio.
Si arriva così al piano superiore per accedere alla Chiesa di San Nicola e all’ultimo piano, dove invece il Refettorio funge da sala di accoglienza. Sempre sullo stesso piano puoi visitare l’Ossario e la Cappella di San Giovanni Battista.

Monastero della Sacra Trinità

E arriviamo al Moni Agia Triada che, oltre all’aspetto religioso, presenta anche una piccola avventura. Vi si accede scendendo una roccia piuttosto vertiginosa e risalendo 150 scalini che un tempo si facevano a corda.
Faticoso? Non preoccuparti, una volta arrivati in cima sarà talmente straordinario il paesaggio che si affaccia sulla valle che non ci penserai.
Ti affaccerai guardando Kalambaka dall’alto, il fiume Peneo che le scorre vicino e, di fronte, catturerai sicuramente -in qualche inquadratura grandangolare- il Pindo e il Koziaka, le montagne sullo sfondo. Ma potrai sbirciare anche verso gli altri Monasteri delle Meteore, che si racchiudono intorno come a volersi custodire l’un l’altro. Un Monastero da set cinematografico.

Monastero di Santo Stefano

È la volta del Moni Agiou Stefanou il più accessibile tra i sei visitabili. Un ponticello si dirama dalla strada principale e conduce direttamente all’ingresso.
Questo Monastero ha un’antica tradizione riconducibile al monachesimo femminile, in particolar modo alla pratica dell’esichia, ovvero alla totale ricerca della pace interiore e comunione con Dio.
Oggi accoglie una comunità, peraltro molto attiva, di sole donne, le quali provvedono attraverso opere spirituali e caritatevoli al fabbisogno del Monastero, oltre che a lavori di restauro.

Tour degli Affreschi nei Monasteri delle Meteore

Grande Meteora:

Affreschi del katholikon raffiguranti le persecuzioni dei cristiani ad opera dei romani

Monastero di Varlaam:

Affreschi tardo-bizantini dell’artista Frangos Kastellanos, e il grandioso dipinto murale in cui Alessandro Il Grande viene raffigurato come un umile scheletro.

Monastero Roussanou:

pregevoli cicli di affreschi, uno dedicato alla Resurrezione e uno alla Trasfigurazione.

Monastero di San Nicola:

Affreschi del cretese Theophanes Strelizas

Monastero Santa Trinità:

Affreschi della chiesa seicentesca


Scopri il MINITOUR PRIVATO 2 giorni – 1 notte  (da aprile ad ottobre)

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e il TOUR 8 giorni – 7 notti (da aprile ad ottobre)


Approfondisci la storia:

LE METEORE E I MONACI SOTTO IL CIELO DELLA GRECIA CLASSICA


 

 

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