Pella in Grecia del Nord: le origini di Alessandro Magno

Pella, Apella, Nea Pella

Pella in Grecia del Nord era parte integrante del Regno di Macedonia.
In dorico era Apella ma con l’avvento dei bizantini e ottomani divenne Agii Apostoli: solo nel III secolo a.C. dopo il terremoto del I secolo -che la rase completamente al suolo- riacquisì il nome di Nea Pella.
Tornò ad essere Pella senza altri “ricami”, nel 1936, quando finì l’egemonia turca.
Prima della venuta dei Romani, che la mandarono in rovina, Pella era stato un centro importantissimo sia a livello economico, che politico, che culturale. Strappò il titolo di capitale della Macedonia alla vicina città di Vergina grazie alla sua posizione costiera. Le terre fruttavano e il commercio divenne un trampolino di lancio per la città.
Oggi non si direbbe perché il mare non è così vicino ma un tempo Pella si trovava davvero sul porto. I fiumi, che hanno trascinato sedimenti e fango, sono i principali responsabili di questo spostamento della città verso l’interno.

Sito Archeologico di Pella – Foto di Cinzia Demuru

Pella in Grecia del Nord: i suoi due volti

Pella di Macedonia era sontuosissima, le case bellissime adornate di colonne doriche, le pitture e i mosaici originali, e poi c’era il Palazzo Reale, e vari spazi per accogliere laboratori di ceramica, i vari santuari, la vita quotidiana. Le strade erano lastricate e i pavimenti delle abitazioni decorate con tasselli di mosaico raffiguranti scene dell’epoca; la città era dotata di un’ottima rete idrica e fognaria, soprattutto pensando a quel periodo storico.
Pella in Grecia del Nord non è più tanto sontuosa ma restano da visitare diverse cose per immaginarne l’imperiosità. Il sito archeologico mostra come la città fosse divisa in alta e bassa e ti porta a scoprire elementi architettonici unici come ad esempio l’Agorà, considerata la piazza più grande del mondo antico. Ci sono più di mille tombe e una cinquantina di catacombe, c’è la Casa di Dioniso col meraviglioso mosaico del Dio, a cavallo di una pantera; la Casa di Poseidone con intonaci conservati al Museo Archeologico di Pella. E si vedono i resti delle fornaci utilizzate per la cottura delle ceramiche oltre a quelli dei Bagni Pubblici. Tutto il resto si trova nel museo, ben conservato.
Gli scavi vennero riportati alla luce nel 1953 e ovviamente Pella in Grecia del Nord è diventata un sito archeologico di grande rilievo.

Mosaici di Pella – Foto di Cinzia Demuru

Grecia del Nord, ex Macedonia: la figura di Alessandro Magno

Soprattutto, si parte da qui per seguire le orme di Alessandro Magno, che vi nacque. Era il 20 luglio del 356 a.C. quando venne al mondo e, solo venti anni dopo, era già divenuto re di Macedonia. La morte repentina del padre, Filippo II, assassinato da una guardia del corpo, accelerò il suo percorso di regnante.
Ma sin dall’educazione, avvenuta sotto l’egida del filosofo Aristotele, Alessandro Magno aveva dimostrato le grandi attitudini che poi lo portarono a diventare il grande conquistatore che sappiamo. Venne proclamato anche Capo della Lega Ellenica e di quell’esercito che affrontò l’Impero Persiano e lo vinse. Conquistò l’Egitto e venne consacrato a Faraone: a lui fu dedicata la nascente Alessandria d’Egitto. Morì in Babilonia nel 323 a.C. in circostanze mai chiarite.

Museo Archeologico di Pella – Foto di Cinzia Demuru

Da Pella in Grecia del Nord ai vicini siti

A circa 40 km da Pella c’è Edessa, la città dell’acqua. Qui si trova la magnifica Cascata di Edessa che raggiunge i 70 metri di altezza. E, si può visitare Vergina che, tra i siti archeologici, è il più noto per via del ritrovamento della Tomba di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno. All’interno della necropoli, l’urna d’oro contenente le sue spoglie e una corona d’oro sono diventati la scoperta più sensazionale del XX secolo.

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