Grecia

Non solo archeologia in Peloponneso

Palivou Estate è una tenuta che sorge su uno dei due terreni vitivinicoli più grandi di Nemea, in Peloponneso. La Grecia che non ti aspetti si trova proprio qui. Perché i siti archeologici presenti, da Micene a Olympia, sposano la tradizione del vino. Non c’è solo la storia di queste antiche città a vivacizzare il Peloponneso ma anche i vigneti, che la rendono una terra straordinariamente bella, verde, intensa.
Nemea nel settore della viticoltura si è costruita un nome internazionale, soprattutto con il suo vino più interessante, l’Agiorgitiko.
Si tratta di un terroir DOP, una varietà rossa che cresce fino a 420 mt e occupa quasi la totalità degli ettari messi a coltivazione (circa 30). Parliamo di un prodotto che segue un processo di gestione integrata e sperimenta la viticoltura biologica e biodinamica.
Ma non è lasciato solo. Ci sono anche il Rodites, la Malagousia, lo Chardonnay, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Syrah che pure sono prodotti di elevata qualità.

Palivou Estate: una tradizione familiare

Il capostipite di questa intensa produzione, George Palivos, ha un suo pensiero su quanto costruito, dice:

Dietro il vino c’è il vignaiolo
e indietro negli anni le sue capacità;
e dietro a tutto ci sono le viti, il sole, la pioggia e la volontà di Dio…»

 

George Palivos

Ogni cosa dunque è importante affinché il vino diventi esperienza: tanto le mani dell’uomo che quelle divine. E Palivou Estate celebra così ogni giorno questi prodotti della tradizione familiare per metterli al servizio di una clientela attenta e che ha curiosità per i valori che il vino stesso rappresenta e tramanda.
Abbandonati i vecchi sistemi, nel 1995 tutti gli ambiti della vinificazione sono stati ammodernati per iniziare a produrre ad un ritmo diverso. Una nuova generazione è cresciuta in mezzo ai filari della tenuta: le due figlie di George Palivos stanno portando avanti con amore e fiducia l’attività di famiglia.

Cosa rende unico il vino di Nemea

Certo è che il vino di Nemea è speciale per una serie di incontri, sicuramente il più importante è quello con il vento estivo che fa maturare correttamente le piante. L’altro incontro è con la terra fertile: la mistura di calcare, argilla, sabbia e ghiaia conferisce alle viti un respiro diverso a cui si somma quello del mare.
E poi c’è il tessuto storico ad arricchire il valore del vino. Ci troviamo dove un tempo si svolgevano i Giochi di Nemea, una festa panellenica in onore di Zeus; e dove il Leone di Nemea venne ucciso e scuoiato da Ercole in persona. Fu la sua prima “fatica”. La pelle del Leone era talmente dura da renderlo imbattibile ma trovato il modo di ucciderlo e poi scuoiarlo, quella invincibilità venne trasferita a Ercole che ne indossò la pelle e vi costruì uno scudo.
Non a caso lo stemma della Palivou Estate, riportato sulle etichette di vini, è la raffigurazione di due leoni che sorreggono un intreccio di vite e in alto una coppa con su scritto Terra Leone. Un modo per essere territoriali al 100%, prendere dalla terra non solo la potenza della natura ma anche quella storica e mitologica.

Esperenzialità alla Palivou Estate

Far sentire a casa gli ospiti fa parte di quel processo di vinificazione a cui la famiglia Palivos tiene molto: è un modo per trasmettere il proprio lavoro e la propria passione a chi viaggia. Questa esperienza emozionale, tra i filari e poi tra le botti in rovere, permette di acquisire tanti spunti e informazioni sul terroir, sulle attrezzature utilizzate, sui processi che portano le uve fino all’imbottigliamento.
E perché il valore della giornata resti raccolto e lo si possa mettere a frutto, non c’è nulla di più eloquente di un pranzo tra le viti, annusando la fragranza della terra ma anche i sapori genuini della casa. Il momento clou, rilassante, più accogliente, il momento della grecità, degli odori, della degustazione.

C’è anche un punto vendita per portarsi a casa un pezzetto di Nemea e della Palivou Estate.