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ToggleLe parole con cui il Portogallo è pronto ad accogliere
Il Portogallo è pronto ad accogliere e, al pari della Grecia ha riaperto al turismo internazionale. E con l’istituzione del Green Pass Europeo, di certo, l’aspetto burocratico migliorerà notevolmente.
Il Portogallo si dice pronto a ripartire, ad accogliere e ad offrire la migliore esperienza e vacanza di sempre. D’altronde il suo Patrimonio artistico, culturale e naturalistico è rimasto invariato: è ancora uno degli stati più belli al mondo.
Prosperano la diversità, l’autenticità e l’ospitalità. A queste si aggiunge la sicurezza, elemento ad oggi considerato immancabile.
Quindi per una vacanza indimenticabile scegli il Portogallo.
Un video pieno di ritmo portoghese
Questo video ci porta nelle magiche atmosfere della sua terra e del suo mare, nel flusso costante del suo ritmo.
Come si entra in Portogallo, cosa serve avere
Ma per essere certi, qual è l’attuale regolamentazione che vige in Portogallo?
Come il resto dei paesi membri europei, il 1 Luglio anche qui entrerà in vigore il Digital Pass Europeo. Intanto le procedure per entrare in Portogallo sono le seguenti:
Per i passeggeri che arrivano dai Paesi dell’Unione Europea, dal Regno Unito e dallo Spazio Schengen (Liechtenstein, Norvegia, Islanda e Svizzera) è prevista una certificazione che attesti tampone PCR negativo effettuato 72 ore prima dell’imbarco oppure un Test antigenico negativo (TRAg) effettuato 42 ore prima.
Sono esentati dal test o dal tampone i bambini sotto i 12 anni.
I passeggeri che presentano test non conformi ai requisiti stabiliti dal Comitato per la Sicurezza Sanitaria dell’Unione europea, vengono sottoposti ad ulteriore test (a proprie spese) e devono attendere in area designata fino alla comunicazione dell’esito.
E la quarantena?
Non è previsto un periodo di quarantena in ingresso purché non si arrivi da un paese ad alto rischio, cioè che nei precedenti 14 giorni abbia registrato un tasso di incidenza pari o superiore a 500 casi su 100.000 abitanti.
Il Portogallo è pronto ad accogliere perché guarda ad un futuro sostenibile
Certamente il Portogallo come molti paesi dovrà cambiare lo stile di vita e rivolgere il proprio sguardo verso un turismo più sostenibile con programmazioni a lungo termine.
Per esempio una circostanza che ha fatto sicuramente riflettere è il vuoto creatosi nelle grandi città, normalmente in stato di overtourism.
Ecco, le grandi città vuote e gli spazi naturali assaliti da bikers, escursionisti, camminatori e trekkers è stato il manifesto di quel preciso momento storico che abbiamo appena passato.
Le grandi città del Portogallo: come si stanno preparando?
Un danno non indifferente se pensiamo a una Lisbona fantasma. Ma certamente con una migliore qualità dell’aria e della vita.
Se da un lato le politiche di sviluppo adoperate dallo stato mirano a recuperare questa perdita, dall’altro vogliono anche gestirla in maniera tale da non ricadere nelle vecchie abitudini. La parola che si sta considerando maggiormente è decentralizzazione del turismo, ma non solo.
Accade infatti che Lisbona, a partire dalla fine di questo anno, permetterà di ormeggiare in porto solo a navi da crociera non inquinanti. E la città di Porto, per distendere il traffico e migliorare la mobilità, amplierà la rete delle piste ciclabili.
Piccoli assetti interni che sono figli dell’ultimo anno tormentato.
Tornare a vivere il Portogallo
Parliamo di una nazione che ha grandi capacità e molte risorse per potersi risollevare con grinta dalla recente crisi, un luogo che favorisce essenzialmente il rapporto con la Madre Terra e la Madre Acqua.
Il Portogallo è pronto ad accogliere e piace perché il sorriso dei suoi cittadini, l’ospitalità e il patrimonio di bellezze che ha da offrire lo differenziano da qualsiasi altro stato.
L’esperenzialità, che spesso si costruisce per rendere più interessante un viaggio, città come Lisbona e Porto, luoghi senza tempo come Coimbra, Fatima, il Parco Naturale di Montesinho, ce l’hanno innata.
Così anche il corso romantico del fiume Tago, il profumo del vino di Porto, la struggente bellezza dei paesini interni, la meraviglia che suscitano le distese di alberi da sughero.
E l’Oceano Atlantico fa il resto. Aggredisce le coste come un demone, e suggerisce quasi, che oltre il Portogallo non ci sia più nulla. Cabo da Roca certifica perfino che si è nel punto più a ovest d’Europa, dove l’Europa si ferma.
Il futuro
Un posto così, pieno di ritmo, di musica, di giovialità non si ferma però, anzi, riparte con tutta la sua empatia e versatilità. Pronto ad accogliere il turismo internazionale, la nuova linfa portata -pur senza volerlo- dalla sua assenza. Ripartire con più slancio e lungimiranza sono gli obiettivi del mondo intero, il Portogallo è già sul binario giusto.
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Tornare a visitare LISBONA
Bere un buon VINO DI PORTO con tutta la sua storia
Fare un percorso in bicicletta lungo la costa di CASCAIS
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