Punti d’incontro
Il percorso culturale di Skaraborg è il secondo Cammino a sud della Svezia. Questi cammini riscoperti con l’avvento del trekking, si sono riappropriati della loro storia.
Questo, rispetto ad altri percorsi, è molto breve, solo 44 chilometri. Ci troviamo tra Falköping e Varnhem, una passeggiata a contatto con i campi rigogliosi, i boschi, la terra cruda che racchiude tutta la sua saggezza.
Falköping incrocia sia la storia che il Cammino di Sant’Olav : qui infatti si trova la Chiesa dedicata al grande Re cattolico, un importante punto di riferimento per i pellegrini dell’epoca.
Sul percorso culturale di Skaraborg l’antico Dolmen
Questa cittadina, che venne rasa al suolo dai danesi durante la Guerra dei Sette Anni, è sopravvissuta all’età della pietra, del bronzo e del ferro. Il reperto più antico è il Dolmen, una tomba megalitica risalente al 3.400 a.C. e facente parte di un gruppo di altre 28 tombe tra cui saltano all’occhio le Ciste. Queste ultime, che differiscono architettonicamente dalle tombe megalitiche, hanno una datazione perfino antecedente, forse dell’età della pietra. Si presume che il tipo di struttura fosse stato suggerito da viaggiatori stranieri.
La cittadina ha un’importante attività commerciale: un’industria della Birra, la Victoria Brewery, una fabbrica di cappelli, la Forss, diversi caseifici, fabbriche di cucito, una società lattiero-casearia. Ovviamente la sua fortuna è stata quella di nascere su una ferrovia e quindi di essere ben collegata.
Una danza rosa
Il percorso si affianca a un certo punto al Lago di Hornborgasjön, il paradiso degli uccelli migratori. Soprattutto in aprile è facile assistere alla danza delle gru. Non c’è incantesimo più grande che vedere amoreggiare circa 27 mila uccelli dal piumaggio rosa, così raffinati e morbidi da rimanerne soggiogati.
A questa elegante specie si uniscono lo starnazzo delle anatre, i gabbiani con la testa nera, gli svassi con le piume variopinte e le folaghe che amano nascondersi tra l’erba.
Un’avifauna che era andata scomparendo per effetto dei cambiamenti bruschi a cui il lago era stato sottoposto nel corso dei secoli. Le popolazioni, per guadagnare più spazio per la pastorizia, avevano –infatti- ridotto in maniera continuativa il livello delle acque fino a ridurlo a una fitta rete di canneti.
Solo nel 1995 si riconsiderò il suo habitat naturale e si reintrodussero le specie di uccelli migratori che poi lo hanno reso celebre.
Poi i ciliegi
L’altopiano Bilingen crea lo sfondo e i vecchi muri in pietra suddividono in modo rurale una campagna dal carattere antico. Se in aprile il colore rosa delle gru è predominante, l’effetto non si stempera a maggio, quando -quasi come una staffetta- si protrae con la fioritura dei ciliegi.
In questo luogo sono condensate torri di avvistamento per il birdwatching, come il Fågeludden, ma anche dei punti panoramici incredibili che affacciano sull’intero lago, come Utsikten på kullen.
Il percorso culturale di Skaraborg e Kata
A Varnhem, invece, scopriamo una di quelle incredibili chiese di legno risalenti al 900, la Chiesa di Kata Farm, una delle poche testimonianze dei popoli antichi della Scandinavia.
L’intera tenuta prende il nome da una delle sue proprietarie, Kata, la cui tomba si trova proprio nel cimitero, anche questo dell’Età del Ferro. Un luogo di sepoltura particolarissimo visto che uomini e donne sono stati sepolti gli uni a sud e le altre a nord. La stessa tomba di Kata è a nord mentre quella di suo marito Kätill è a sud. Entrambe le sepolture sono sovrastate dalle Pietre Runiche, delle rocce incise in lingua norrena utilizzando l’alfatebo Fuþark recente. Normalmente queste citano i nomi di chi partecipò alle spedizioni vichinghe, su quella di Kätill si legge:
Kätill fece questa pietra dopo Kata, sua moglie, sorella di Torgill”.
Un reperto storico di valore
Nella grande area archeologica si arriva alla Chiesa di Kata Farm, un edificio moderno costruito sui resti di quello più antico. La forma è quella di una tenda, il materiale usato è il legno. Si presenta sobria in mezzo al verde, affine agli alberi e alla terra su cui si posa.
Il ritrovamento di questi resti ha spostato ad un secolo prima l’inizio della cristianizzazione della Svezia. Quindi un reperto di notevole importanza storica. Kata infatti visse tra la fine dell’era vichinga e le prime cristianizzazioni, una specie di documento non scritto ma evidente.
Facendo questo percorso si incrocia il CAMMINO DEI PELLEGRINI IN SVEZIA
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