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L’Uomo di Petralona in Calcidica è un reperto che il Professor Aris Poulianos, dell’Università di Salonicco, ha catalogato come primo ominide europeo, andando a scardinare la convinzione storica che l’uomo europeo discenda dall’uomo africano.
Ma è davvero così antico? E davvero l’uomo si è evoluto in Grecia?
Fatti strani, però, sono capitati da che questo teschio è emerso tra le stalattiti della Grotta di Petralona, ma andiamo per gradi.
La Grotta di Petralona
Innanzitutto, la grotta venne scoperta per caso, era il 1959 quando un pastore, seguendo il suono dell’acqua, trovò uno squarcio tra le rocce e cominciò ad addentrarsi. Richiamò anche i suoi concittadini e tutti lavorarono per creare una via d’accesso.
La particolare pietra rossa e i depositi di bauxite le diedero il nome di Petralona: all’interno ampie stanze di stalattiti e stalagmiti si aprono a creare una scenografia spettacolare.
Una stanza soprattutto, chiamata Il Cimitero dei Giganti, ha fatto molto parlare di sé. Qui sono stati rinvenuti resti di diversi animali quali orsi, pantere, leoni, uccelli di varie specie, fossili di pesci, rettili, mammiferi, roditori, e anche una zanna di elefante. Per l’enorme quantità di organismi rinvenuti è diventata la più grande collezione di questo tipo che si trovi in Europa.
Fu semplicemente un terremoto a seppellire la grotta per molto tempo.
Tra le stalattiti e le stalagmiti: l’Uomo di Petralona
Il reperto più importante è l’Uomo di Petralona, trovato cristallizzato sulla parete rocciosa, con una stalagmite a mo’ di corno che gli cresceva sulla fronte.
Lo portarono presso l’Università di Salonicco dove, appunto, gli studi di Poulianos destabilizzarono i dati storici fino a quel momento riportati.
Tant’è che la scoperta venne contestata e si crearono una serie di situazioni avverse, tra cui la chiusura della cava per 15 anni.
Questo rallentamento tuttavia non fece dimenticare l’Uomo di Petralona.
Ricerche sull’Uomo di Petralona
Altri 46 ricercatori di nazionalità diverse lavorarono intorno a questo reperto. E riuscirono ad avvalorare le tesi di Poulianos soprattutto quando, dagli strati della grotta, riemersero alcuni utensili di pietra e osso.
Siamo, secondo Poulianos, nel periodo arcaico e questo ominide è l’Archanthropus. E’ cioè un uomo che si distingue dall’Homo Erectus ma ha su di sé i tratti dell’Uomo di Neanderthal, e poi quelli africani, asiatici e infine quelli europei.
L’analisi stratigrafica ha analizzato in maniera particolareggiata il sedimento in cui il cranio era rimasto incastrato.
Un fac-simile di parete e la testa incastonata sono stati ricostruiti nel vicino museo della grotta, così come la copia del cranio dell’Uomo di Petralona. Mentre il reperto originale è rimasto presso il Museo di Geologia – Paleontologia – Paleoantropologia dell’Università Aristotele di Salonicco, nonostante le contrarietà degli abitanti di Petralona, i quali lo rivendicano da sempre.
Fatti avversi e misteriosi
Il più antico fossile di uomo in Europa dimostra qualcosa di eclatante: l’uomo europeo si è sviluppato indipendentemente dall’uomo africano.
Alcuni scienziati a quel tempo hanno contestato violentemente questa teoria riducendo i 700 mila anni di età del cranio, ipotizzati da Poulianos, a poco più di 50 mila anni.
Si sono create anche circostanze molto misteriose: dall’aggressione a Poulianos, avvenuta in casa propria nel 2012 -e di cui non sono mai stati trovati i responsabili-, alla sua estromissione dalle ricerche e fino all’insabbiamento della sua teoria.
Conclusioni “forzate” degli storici o verità?
Alla fine sono stati attribuiti all’Uomo di Petralona non più di 300 mila anni e infatti se ti troverai davanti all’ingresso un cartello riporta proprio questo dato.
Continuano però le appassionanti battaglie da parte di qualche studioso. Per esempio il professor Nicholas Mascie Taylor, dell’Università di Cambridge, che ha sollecitato il Ministero della Cultura greco a conferire il giusto valore al reperto storico. Tuttavia, i tentativi finora perseguiti sono stati fallimentari.
Tanti piccoli muri intorno all’Uomo di Petralona
L’Uomo di Petralona, tra l’altro, si trova ancora a Salonicco: nessuno lo ha mai restituito a quel Museo Antropologico di Petralona che era nato appositamente per raggruppare tutti i ritrovamenti emersi.
Nel frattempo anche la Grotta di Petralona è chiusa per restauri. la riapertura è prevista per giugno 2023 e magari svelerà altre belle sorprese, misteri, il fascino dei luoghi che sono rimasti nascosti e poi sono riapparsi.
La terra e soprattutto il sottosuolo hanno sempre qualcosa da restituire per farci tornare indietro nel tempo.
Dalla Penisola Calcidica all’isola di Alonissos al Peloponneso
La Calcidica è una penisola ricca di attrattive. Questa grotta va messa tra le mete da vedere assolutamente e, una volta a Salonicco, è consigliata la visita al vero Uomo di Petralona, mai restituito al suo popolo.
Altre scoperte greche: La Macchina di Antikythera
Sulla stessa scia di misteri e oggetti antichi ti consigliamo la Macchina di Antikythera. Questo reperto rappresenta la storia passata ma è anche uno strumento molto all’avanguardia per i tempi in cui veniva utilizzato.
Nel mare, tra Creta e il Peloponneso, proprio vicino all’isola di Antikythera venne rinvenuto un relitto che era rimasto sui fondali per molti secoli.
Il reperto più famoso, e che ha reso celebre l’intera scoperta, è proprio questa macchina, un oggetto ingegnoso, unico al mondo e molto preciso.
Se vuoi vedere la Macchina di Antikythera non devi fare altro che raggiungere il Museo Archeologico Nazionale di Atene, dove è conservata.
Turismo subacqueo: i siti sommersi di Peristera e Pavlopetri
Se invece ci vogliamo immergere totalmente in acqua e seguire un percorso subacqueo di natura archeologica non ci resta che dirigerci verso l’Arcipelago delle Sporadi. Anzi, più precisamente nella zona di Peristera.
Qui, nel 425 a.C. affondò una nave carica di anfore da vino che si sparpagliarono sul fondale. Da allora, per tutelare il grande patrimonio dell’antichità classica, sono stati fatti sforzi immensi.
Ma invece di spostare i reperti, nel punto in cui le anfore caddero, è stato creato un museo sottomarino.
Tra l’altro ci troviamo nel Parco Nazionale Marino di Alonissos e delle Sporadi Settentrionali, un vero paradiso che tutela le specie protette -come la foca monaca- e l’habitat naturale.
Legata a Peristera c’è Pavlopetri, un altro itinerario culturale dei siti sommersi del Mediterraneo, il più antico in verità per i suoi 5 mila anni di storia. Questo ci fa scendere dentro un agglomerato urbano di circa 3 mila anni di storia.
Edifici, strade, cortili e tombe, templi e un cimitero, dei giardini, giacciono sui fondali al largo del Peloponneso, non tanto distante dalla scoperta di Antikythera.
PETRALONA DA SALONICCO
Un Fly & Drive della Grecia del Nord e poi da Salonicco potresti vedere la Grotta di Petralona a soli 47 minuti di macchina.
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Le grotte marine della Grecia sono tantissime, scoprine alcune con noi!