Salonicco crocevia di tante influenze

lungomare di Salonicco Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay

Tra le prime della Grecia

Salonicco è una capitale, un fulcro di storia ma anche un polo attrattivo di grande influenza. Fa parte di quel mondo che la vedeva brillare nelle grandi visioni di Alessandro Magno la co-regnante perfetta, insieme a Costantinopoli, dell’Impero Bizantino.

Un ruolo rafforzato dal Porto, il secondo più grande della Grecia dopo il Pireo. E, dal 1925, anche dall’Università Aristotele, la più grande della Grecia.

Oggi è una città con tanti colori. La caratterizzazione bizantina è un marchio di fabbrica, cucito sulla pelle degli abitanti di Salonicco, che si è contaminato il giusto con i vicini slavi e bulgari.

Antica o Moderna? Salonicco!

L’arte e la cultura si rinnovano e, mentre le forme contemporanee trovano i loro spazi, la storia riesce a conservare il proprio valore. Un assaggio di come la città si sia evoluta, da questo punto di vista, è possibile averlo visitando il Museo di Cultura bizantina, con i suoi oltre 3.000 oggetti d’arte. Poi il Museo della Lotta Macedone che racconta la Resistenza e la cacciata degli Ottomani. Infine, il Centro di Arte Contemporanea di Thessaloniki, che ha trovato dimora all’interno di un ex-magazzino, e ha dedica la sua attenzione alle nuove forme di arte.

Salonicco vive di nuovo e di antico insieme. Offre quartieri vitali come Tsimiski, Mitropoleos ed Egnatia, dove fare shopping, il litorale di Nikis o la Piazza Aristotele per una passeggiata in piena libertà; e poi le osterie tipiche chiamate mezedopolia, dove puoi gustare i mezédes, dei taglieri che diventano spuntino o aperitivo o pasto, a seconda della tua curiosità e fame.

C’è davvero tantissimo da scoprire

I simboli di Salonicco, ad esempio

  • La Chiesa di Agios Dimitrios che ha subito un terribile incendio e conserva solo uno dei cinque affreschi che la decoravano originariamente. Sul suolo dove è stata eretta, si concluse la persecuzione di San Dimitrio, uno tra i primi cristiani a morire per mano romana.
  • La Torre Bianca che gli Ottomani eressero sopra la più antica torre bizantina. Questo monumento del mare è noto anche con il nome di Torre del Sangue perché i turchi avevano trasformato gli interni in una prigione e camera di tortura. Oggi però è la vista dall’alto a cancellare la cattiva reputazione del posto, e anche il museo, che fa immergere nella storia di Salonicco.
  • Sul lungomare, vicino alla Torre Bianca, inneggia la Statua di Alessandro Magno, in un incontro trionfante con il mare. Diventata il simbolo dei simboli di questa terra macedone, così fortemente rivoluzionata dal giovane e stratega, rappresenta tutti i suoi onorati titoli: il Grande, il Conquistatore, il Macedone.
  • In cima invece, si alza la Fortezza medievale che conserva una certa arcaicità e si affaccia su un panorama spettacolare. Le rovine architettoniche del periodo ottomano si trovano prevalentemente qui, nella Città Alta in cui le abitazioni in legno si sono conservate, nonostante il famoso incendio che colpì duramente la città nel 1917.
  • L’Arco di Galerio che è tra le tracce romane rimaste, insieme all’Agorà e ai resti delle Terme. Questo testimonia la vittoria dell’Imperatore Gaio Galerio contro i Persiani.

Un vero patrimonio

E, se in ogni angolo della città c’è nascosto un tesoro, anche nei musei troviamo reperti e segreti interessanti. Il pezzo più famoso è il Cratere di Derveni, un’urna cineraria decorato con scene di danze dionisiache, che si trova nel Museo Archeologico di Salonicco. Poi ci sono le Pietre Tombali del Cimitero Ebraico, esposte insieme a una vasta documentazione che racconta l’Olocausto, nel Museo omonimo.

Se vuoi rintracciare l’aspetto moderno sarà facile trovarne affascinanti interpretazioni nel Museo del Cinema con i suoi 12 mila libri e riviste; o nel Museo di Fotografia, allestito nell’ex-magazzino militare sul Molo 1 del Porto, che affronta temi di respiro internazionale oltre che locale.

Se invece si vuole entrare in “territorio turco”, per dire, basta visitare il Museo Ataturk, laddove nacque Kemal Ataturk, considerato il padre del popolo turco. Questa abitazione è sotto la legiferazione dell’Ambasciata di Turchia.

Tornando invece ai Bizantini, c’è un’opera del secondo Rinascimento, che vale la pena di vedere. Si tratta della Chiesa dell’Orfano Nicola, i cui affreschi -diventati Patrimonio Unesco– rivestono completamente le pareti di storie di santi e angeli. È un vero capolavoro.

Salonicco ha una velata “orientalità” ma anche una sorta di plumbea decadenza.

Qui, del resto, si sono incontrate e scontrate culture diverse, egemoni, visionarie. Di certo, sotto Alessandro Magno, fece parte di quel primo Stato, uscito proprio da un ambiente culturale europeo, che sovrastò qualsiasi tipo di chiusura e si diffuse a livello mondiale.


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