I colori del Vulcano
La Caldera di Santorini è un luogo esperenziale. La grande esplosione dovuta all’eruzione del vulcano provocò un totale stravolgimento dell’aspetto morfologico dell’area.
Per questo le rocce sono striate di rosso, di marrone bruciato tendente al nero, di grigio pomice e le spiagge dirimpettaie non sono, propriamente, tappeti di sabbia bianca.
Vlychada -ad esempio- è ciò che si potrebbe definire una spiaggia nera, quasi surreale, con uno sfondo di tufo manipolato dal vento e un’atmosfera selvaggia. La Red Beach, o Kokkini Paralia, lo stesso, si può definirla una spiaggia rossa, le cui vistose rocce sembrano colate di lava rappresa nel tempo. Se la si guarda dall’acqua si ha la sensazione che degli archi e delle colonne compaiano come per magia.
La Black Beach, Perissa, incorniciata dal Monte Vouno, è di sabbia lavica più fine, rispetto alle altre in cui i ciottoli e i sassi troneggiano a riva. Forse, per questo motivo, è frequentatissima.
Invece se hai voglia di trovare silenzio in un’insenatura più isolata, color antracite, puoi raggiungere Mesa Pigadia. Una spiaggia contornata dalle case nella roccia, chiamate “Syrmata” e dalle rimesse dei pescatori, le “Varkadies”, anche queste ricavata dalle rocce alle spalle.
Altra storia è la White Beach, Lefki Paralia, che differisce dal resto dell’isola per via dell’asperità rocciosa e della sabbia tendenti al bianco. Un suggestivo monumento naturale in cui si scorge una lavorazione boriosa dello strapiombo come se fosse il risultato maniacale di uno scultore.
Una spiaggia dal fascino incredibile è Capo Colombo, incastonata tra un paesaggio selvatico e i costoni di roccia -brutalmente scalfiti dalle intemperie-. Un luogo solitario e, per questo, preferito dai nudisti, che deve il suo nome al vulcano sottomarino Colombo, di cui è possibile vedere, non lontano dalla riva, il cratere.
Il punto di vista cambia dalla Caldera di Santorini
Ma, di certo, oltre a offrire una vista mozzafiato, mettere piede sulla Caldera di Santorini, è quanto di più esperenziale si possa immaginare.
Le depressioni calde che liberano i cristalli di zolfo e gesso salgono in aria sotto forma di fumarole che sono l’unica testimonianza di un’attività vulcanica nel sottosuolo. Dalla Santorini chic al mondo -quasi- sommerso di 3.500 anni fa.
Il terreno è caldo, l’aspetto del territorio fermo a un’altra epoca.
Nea Kameni custodisce il cratere del vulcano e ospita il “Parco Naturale Geologico Nazionale”. Palia Kameni e Thirasia sono, invece, l’oasi dei fanghi che, oltre a tenere lontane dalla riva le barche, hanno sulla pelle un potere antiossidante e antinfiammatorio. A Thirasia esiste un antico villaggio, chiamato Manolas, che ha ancora quel carattere tradizionale originario dell’isola.
Panorami a picco sul mare
Una volta scoperti i colori e i punti di vista di quest’isola a forma di mezza luna, bisogna andare in cerca del miglior affaccio sulla Caldera di Santorini.
Se ci dovessimo affidare alla storia, la terrazza ufficiale sul mare è Imerovigli, che era il punto di osservazione difensivo di Santorini.
Ma, se ti farà piacere camminare, sono quindici minuti a piedi, da Imerovigli potresti raggiungere il Promontorio di Skaros. Una punta di roccia da cui osservare il mondo e sentirsi nel nulla. Al tramonto sarebbe perfetto per chiudere l’escursione in bellezza e rivolgere al sole un rito di contemplazione unico. Quindi, intraprendenza!
Altrimenti trova un terrazzamento a Fira, anche dalle sue balze rocciose il panorama è difficile descriverlo e anche dimenticarlo. Accompagnato da un buon vino, magari. Il territorio è rimasto fedele ad uno dei suoi antichi mestieri: la produzione dei vitigni autoctoni. Un vino, l’Assyrtico, che si “distilla” con il mare.
Oppure trova un angolo romantico tra le cupole blu di Oia che si alternano con i mulini a vento. C’è qualcosa di straordinario che irrompe negli occhi. Non solo i colori, ma l’armonia, la perfezione, la compostezza di una vita che appare ultraterrena. Quando si dice “stare in paradiso”.
Sulla Caldera di Santorini arriva il tramonto
Comunque, per guardare la Caldera di Santorini, non avrai che l’imbarazzo della scelta. I paesini si affacciano a strapiombo e abbracciano gli eventi naturali accaduti, il vulcano -ancora- attivo, le navi che zigzagano la baia.
È una emozione dirompente guardare a una vastità tanto impressionante. Ci si sente al centro del mondo e le case bianche, che contrastano e risaltano sul mare blu, ti fanno entrare in un’altra dimensione.
Si spazia tutto intorno, si notano tutti i dettagli delle case che scendono sotto, si nota di come l’uomo, quando vuole, sa davvero fare miracoli. Non esiste un filtro, tutto arriva negli occhi come se la vista corresse più del pensiero. E poi il bianco comincia a diventare rosato. Così, quando i raggi del sole bagnano l’acqua di arancio e poi di rosso, l’emozione non ha più limiti, sale alla gola. Perché un tramonto così, resta impresso negli occhi, sulla pelle, dentro lo stomaco.
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