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Origini e Genti
Ios in Grecia è stata l’isola dei Pelasgi, degli Achei, dei Fenici. Una via marittima per Creta grazie al Porto naturale di Ormos e la prima a issare la bandiera greca durante la Guerra d’Indipendenza.
Ios come “violetta”, ci suggerisce Plutarco; anche se i fenici consideravano l’etimologia del nome riferita a “mucchio di pietre”. Sia l’una che l’altra definizione sono entrambe valide: erano di certo due elementi che l’hanno fortemente connotata.
Questa piccola isola che appartenne un po’ a tutti, ad Atene, ai bizantini, ai crociati, ai pirati, vide il suo periodo più triste quando divenne luogo di esilio sotto l’egida romana.
La Ios della Grecia che ricorda la grecità
Ios oggi ha tante anime: il cibo di qualità, il design, l’ospitalità elegante, l’offerta diversificata di spiagge e attrattive. Qui puoi trovare davvero il paradiso, anche se non lo sapevi, o non lo immaginavi lontanamente.
In qualche modo Ios ha un legame profondo con la Grecia e la grecità.
Lasciando per un attimo in secondo piano le spiagge e il mare, nell’entroterra puoi riscoprire la sua identità. I pastori, gli agricoltori, gli apicoltori che popolano l’isola ne evocano lo spirito agreste, impervio. Così i tantissimi mulini a vento sparsi sulle pendici rocciose: solo sopra il divino borgo di Chora se ne contano 12. E nonostante siano stati trasformati in case, chi ne ha curato il restauro ha mantenuta viva l’arte cicladica.
Ios tra le colline
Poi c’è tutta la mitologica storia di Omero. Tra le Isole della Grecia, Ios è quella dove sarebbe sepolto l’esimio poeta greco, autore di “Iliade” e “Odissea”. E la Tomba di Omero si troverebbe sulla Collina di Psathopirgo perché Ios avrebbe dato i natali a sua madre, Klymeni.
Il sentiero che sale fino alla lapide raccoglie tantissime pietre in equilibrio, una via zen, dove anche tu potrai appoggiare un sasso o formare la tua composizione effimera.
Da una collina all’altra, c’è un luogo che vale la pena di vedere, si tratta delle rovine di Skarkos, un sito archeologico remoto, tra strade di pietra e pascoli montani. Lassù è dove fiorì il primo insediamento delle Cicladi.
La musica dalla collina
L’altra è la Collina di Chora, che pure si presta ad accogliere i turisti e a regalare splendidi paesaggi.
Prenotati per uno degli spettacoli o concerti che si svolgono nell’Anfiteatro di Odysseas Elytis, oppure raggiungi la parte più alta dove si ergono le rovine del Castello veneziano.
Respirala a fondo questa isola, questo panorama pieno di orizzonti, tramonti, cieli blu cobalto.
Assapora la lentezza di Ios
Il ritmo diventa lento lontano dalla folla e dalla vita mondana. Si distendono grappoli di vigneti e uliveti, in compenso; si può abbracciare il silenzio.
I villaggi formicolano di poche case, gli asini conducono il lavoro e le pecore macchiano le pendici di bianco. Gli abitanti sono Nissiotika, cioè vecchi pirati di mare, gente umile, molto lontana dalla movida, isolani fino alla punta delle dita.
Un’isola greca ricca di cultura locale
C’è sicuramente un tramonto che ti aspetta su Paleokastro, il vecchio castello bizantino che si raggiunge dal villaggio di Psathi. Uno di quei siti in cui poco resta ma tanto rimane.
Se capiterai a settembre, e più precisamente l’8, potrai partecipare alla Festa dedicata alla Vergine Maria nella piccola Cappella Panagia Paleokastritissa, un evento tra i più antichi e tradizionali.
Se vuoi trovare pace su questa isola, vivere la Natura che cattura il mare e viceversa, abbiamo dei luoghi da suggerirti, tutti nello spirito di una rinnovata consapevolezza. Il turismo ce lo insegna, adesso come mai prima, si ha una necessità primaria di trovare spazi più raccolti, primordiali quasi, in cui non manchi però la cultura locale.
Verso Le Grand Bleu
Ios è una delle mete della Grecia più autentiche.
Perfino tra le tante spiagge che offre, circa trenta tra calette, lembi di sabbia dorata e insenature, puoi riscoprire il concetto di intimità.
Noi ti suggeriamo Kalamos, tra rocce, mandorli e ulivi, e il monastero di Agios Ioannis che ogni 29 agosto celebra un’importante festa religiosa; Manganari, che pure vanta una Natura perfetta, fortunato set cinematografico del film “Le Grand Bleu” di Luc Besson; e ancora Agia Theodati che oltre alla tranquillità della spiaggia sabbiosa incastra un antico acquedotto e una torre ellenistica nel mezzo di una natura travolgente.
Per finire, se sei un appassionato di snorkeling, c’è un ultima spiaggia che dovresti provare, la Baia di Diamoudia, i cui fondali di roccia regalano immersioni emozionali.
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