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ToggleUna “figlia” bizantina
Ioannina in Grecia Continentale rappresenta l’anomalia alla regola, cioè è una città che si stacca completamente dallo “stampo greco”. Lo spirito dominante, infatti, è rimasto quello apportato dalla cultura bizantina durante l’invasione e non c’è stato interesse a nasconderlo o distruggerlo.
Così, musei, bagni turchi, le case pastello, le sinagoghe, il kastro e le statue rappresentano un inno a questa dominazione passata che porta con sé anche la figura leggendaria di Alì Pascià Tepeleni.
Il Regno di Alì Pascià Tepeleni
Alì Tepeleni venne nominato nel 1788 Pascià di Ioannina. Era un capo-guerra albanese e il suo modo di fare politica entrava spesso in contrasto con i sultani ottomani. Ma è grazie alle alleanze che aveva intrecciate con Francia e Impero Britannico che si fece strada in Epiro, e non solo. Riuscì a creare un regno greco-albanese semi-autonomo e, tra le terre sotto la sua egida, ritroviamo anche Salonicco, l’Antica Tessaglia, e parte della Grecia Settentrionale.
Alì Tepeleni aveva un’apertura mentale in grado di far crescere economicamente i luoghi che conquistava e far convivere i musulmani e i cristiani dentro lo stesso Kastro. Ma era un uomo atroce, crudele, un dittatore alla guida di un esercito privato di circa 50 mila uomini, quindi sotto di lui morirono moltissimi sudditi.
Ioannina sul Lago Pamvòtis
Ioannina è adagiata intorno al Lago Pamvòtis che le dona un’aria misteriosa ed elegante. Il lago si formò circa 26 mila anni fa e, oggi, è un cuore pulsante e moderno pur offrendo uno scorcio sul passato, verso l’ex quartiere delle concerie e il molo, molto romantico, e tra le barche dei pescatori.
C’è un’atmosfera distesa, aperta al mare.
In mezzo sorge l’Isola di Nissi, una piccola oasi verdeggiante e naturale, punteggiata da 7 monasteri tardo-bizantini, tra cui quello di Moní Pandeléimonos dove Alì Pascià venne ucciso per mano del sultano Mahmud II. Il foro da cui passò la pallottola è ancora visibile su una tavola del pavimento del monastero.
I monasteri dell’isola sono noti per gli affreschi custoditi nei loro interni, tra cui quelli cinquecenteschi del Moní Filanthropinón. Gli artisti che li hanno dipinti sono anonimi e appartengono a tre diversi periodi, qui troviamo raffigurati sia i santi che i filosofi antichi, una specie di bolla arco-temporale piuttosto singolare.
Le moschee di Ioannina
Moschea Aslan Pascià e i musei
La Moschea Aslan Pascià sorge su una preesistente chiesa dedicata a San Giovanni, non osserva più la sua funzione religiosa ma ospita il Museo Etnografico di Ioannina. Qui puoi rintracciare la storia della città attraverso una collezione di oggetti di culto quali costumi antichi, monili dei maestri argentieri e varie stoffe di grande qualità, e fotografie d’epoca davvero straordinarie e interessanti. Ma soprattutto è possibile “assistere” alla convivenza tra cristiani, ebrei e musulmani e ammirare il pezzo più interessante: la Spada di Damasco appartenuta a George Karaiskakis, un patriota greco che cadde in battaglia difendendo l’Acropoli di Atene.
La Moschea si trova all’interno del Castello di Ioannina, tra gli orli delle antiche mura, dove si è accasato anche il Museo Silversmithing ovvero il Museo dell’Argenteria.
Un piccolo mondo rilucente in cui è possibile apprendere le tecniche di lavorazione fino alla realizzazione del prodotto. Fanno mostra di sé importanti collezioni di argenteria e oreficeria tra il XVIII e il XX secolo.
Moschea Fethiye Camii
L’altra moschea è Fethiye Camii, il simbolo di Ioannina e del Kastro. Altrimenti detta “la Moschea del Conquistatore”, venne costruita dagli ottomani quando la città cadde nelle loro mani.
Sorse sui preesistenti resti di una chiesa intitolata agli arcangeli Michele e Gabriele e venne usato il legno come materiale di costruzione. Solo successivamente, dopo circa 200 anni, fu sostituito dalla pietra. Con Alì Pascià Tepeleni la Moschea assunse un ruolo centrale e quindi divenne uno degli edifici più belli di Ioannina.
Cosa vedere a Ioannina
Il Kastro di Ioannina è diviso in due cittadelle: da un lato c’è appunto la Moschea Fethiye Camii e dall’altro il Castello chiamato Its Kale che significa “castello interno”.
In mezzo corrono le vie lastricate e i vicoli pieni di fiori, i monumenti storici, i parchi, i luoghi culturali, e tra loro si innalza la Torre dell’Orologio, un cuore pulsante della città dove ha sede l’Università storica.
Per riprendere le fila di un passato da argentieri, non mancano certo le botteghe storiche. Si perpetua un’autentica lavorazione di oreficeria ma ci sono anche il rame e le sculture di legno a occupare la scena nelle vetrine. Gli oggetti sono fatti a mano e sono di straordinaria fattura, veri piccoli capolavori dell’ingegno.
A Ioannina si trova anche un Museo Archeologico di rilievo che custodisce reperti dal Paleolitico fino all’età tardo romana provenienti dai vicini siti quali ad esempio quello di Dodoni.
Luoghi vicino Ioannina
Nei dintorni di Ioannina si possono raggiungere anche due mete importanti: la Grotta di Perama e il Ponte di Plaka.
La Grotta di Perama
La Grotta di Perama è sorprendente. A parte l’illuminazione, che crea un’atmosfera magica, gli interni, ben 19 stanze, sono un capolavoro di drappeggi calcarei. La grotta si formò circa 1 milione di anni fa grazie al fiume che vi correva sotterraneo e che l’ha scavata impietosamente.
Il Ponte di Plaka
Il Ponte di Plaka si trova più distante, a 50 chilometri circa da Ioannina. È considerato un Monumento Storico di grande valore architettonico tant’è che nel 2015, quando ha subito il crollo della parte centrale, si è attivata l’Università Tecnica Nazionale di Atene per restaurarlo. Attraversa il fiume Arachthos dal 1866 e gli abitanti vi sono fortemente legati.
Sapori di Ioannina
Per concludere il nostro tour di Ioannina non possiamo non toccare alcune prelibatezze del posto. I prodotti sono sempre freschi, di stagione e miscelati con le erbe e le spezie selvatiche con le quali si insaporiscono soprattutto i pesci di lago.
Eccellenze del posto sono: un liquore fabbricato utilizzando l’aceto biologico invecchiato, quindi senza alcool, e servito con il ghiaccio; e il serbet, un vino dolce ramificato con la frutta e i fiori. Lo Sker Bourek, ovvero la torta di zucchero, è ottima per finire un pasto in bellezza.
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