L’isola del mare e della montagna
Hydra è una delle isole più particolari della Grecia, un’estensione della più vicina penisola dell’Argolide nel Peloponneso. Fa parte del più grande gruppo delle Isole Saroniche. Un luogo senza eguali. Se si cerca il silenzio e la tranquillità ma anche il mare nel senso più profondo del termine, Hydra rispecchia esattamente questi elementi.
Non ha spiagge grandi e sabbiose e questo potrebbe rappresentare un neo per molti. Ma non per tutti. Infatti c’è chi ama le calette solitarie, intime, quasi nascoste, dove spesso si arriva solo in caicco. E c’è chi ama la montagna, fare lunghe escursioni di trekking arrampicandosi fino a punti panoramici che rintracciano la libertà.
Italia Sica è una grande viaggiatrice, ci ha raccontato la sua esperienza sull’isola, così lontana da mete altrettanto belle ma caotiche.
È un posto che restituisce tantissimo, così sperduto, ricco di natura, gli abitanti ospitali, l’assenza di macchine. Devo dire che anche il fatto di spostarsi in mulo o in bicicletta o a piedi giova allo spirito, si riconquistano delle sensazioni primordiali di cui abbiamo peraltro solo letto nei libri ma che ci sembrano così nostre”
A Hydra zero macchine
L’assenza di macchine a Hydra è un elemento che detta il ritmo del tempo, lo rende lentissimo e particolarmente piacevole.
Non siamo abituati a pensarci senza un mezzo personale e all’inizio potrebbe anche allarmare. Eppure, dal racconto di Italia intuiamo che ci si abitua, e anzi diventa quasi essenziale per vivere nello stile di vita proprio degli isolani.
Isolani che ti rendono la vacanza speciale. Sono affabili, hanno a cuore l’ospite, ti affittano le loro case e ti fanno sentire parte della loro terra, ci tengono che tu l’apprezzi.
Io non ho mai mangiato una colazione più buona, per esempio. Ci mettono una cura incredibile e i prodotti sono semplici, proprio come Hydra.
Quel pane caldo che ti resta impresso per sempre, soffice, appena sfornato, la ricotta calda, anche quella fatta all’istante, il miele, il burro! Il burro era di fattura artigianale, grezzo, ma era un capolavoro; lo yogurt non mancava mai, era molto cremoso e non molto acido. Infine trovavi i cetrioli, i pomodori, la frutta.
E poi era una colazione che sposava sempre una vista mare, le barchette che dondolano, il viavai sul porticciolo, i muli in fila che aspettano di partire”.
Il valore delle case
Il villaggio di Hydra si sviluppa dal porto fino ai picchi in cima, dove si notano delle abitazioni in pietra, signorili e particolari. Quelle sono le tipiche dimore veneziane chiamate Archontika o Maisons.
Vennero costruite nel XVIII e XIX secolo dai facoltosi armatori che le avevano ricevute in dono. Sono considerate come monumenti nazionali, quindi su di loro pende un vincolo architettonico: nulla può essere cambiato se prima non è approvato dall’amministrazione locale.
Ci si incanta a guardare le Maisons, danno una certa unicità al villaggio. Un po’ come i monasteri che macchiano tutta l’isola. Sono sparsi ovunque e ci si arriva percorrendo dei sentieri che si inerpicano su importanti pendenze. Uno incredibile è il Monastero della Vergine Maria che si raggiunge percorrendo una stradina bianca e salendo 636 gradini. Una volta in cima, l’affaccio verso il mare è qualcosa che toglie il fiato”
Hydra e i tuffi nelle acque cristalline
Hydra ha molti punti panoramici da cui godersi una libertà assoluta o un tramonto. Quello più conosciuto è l’itinerario che da Hydra porta a Palamidas con scorci davvero pittoreschi, qui infatti si svolge ogni anno l’Hydra Trail Event una gara che attira moltissimi atleti internazionali.
Sì, Hydra è piccolina e solitaria ma non ci si annoia. Io ho conosciuto tantissimi tedeschi, inglesi, francesi, e insieme a loro cercavamo dei posti dove tuffarci in mare. Non ricordo il nome della scogliera ma ce n’era una da cui volavamo giù come farfalle. Preferivamo quei posti alle spiagge di ciottoli.
Una sera ci siamo fermati a dormire con il sacco a pelo e la mattina siamo stati svegliati da un monaco ortodosso che passava di lì. Ci ha portati a fare colazione, una di quelle solite colazioni con il pane caldo, il miele, lo yogurt.
È assurdo ma ci si meraviglia di tanta semplicità”
Più che spiagge, calette
Hydra non è omologabile in poche parole. Prendete le spiagge: non ha un’offerta di spiagge sabbiose e non gode nemmeno di lunghi litorali, le sue calette se ne stanno ben nascoste, ci si arriva in caicco, però proprio per questo sono molto amate.
Si passa dalla Spiaggia di Plakes, isolata, alla Spiaggia di Bisti, circondata di pini, a quella di Aghios Nikolaos su una punta estrema dell’isola. Poi ci sono Palamidas Bay e Mandraki.
Sul Caicco verso le isole vicino a Hydra
Noi ci siamo imbarcati un paio di volte e abbiamo raggiunto prima Spetses e poi Poros. Sono due isolette vicine. Anche lì è pieno di calette invitanti. Sono romantiche e lontane dal mondo. Sono sabbiose, circondate dai pini, c’è un forte odore di resina selvatica. Anche quelle hanno, come Hydra, un’aria antica, lontane dalla globalizzazione di massa”.
Spetses con le sue case neoclassiche è stata in prima linea contro gli attacchi ottomani e infatti in cima alla storica Piazza di Dapia sono rimasti i cannoni difensivi.
Poros invece ha un grande legame con il mare, qui si svolge ogni anno la Settimana Nautica collegata con eventi culturali che ripercorrono la storia marittima dell’isola. Inoltre la mitologia greca la vuole come luogo natale di Teseo.
L’Ouzo: buona fine e buon inizio
Tutti i giorni trascorsi sull’isola mi hanno restituito pace. Per non parlare del cibo.
Oltre alle fantastiche colazioni c’erano dei piatti cucinati con l’anima. Una delle cose più semplici è la Horta, un’erba selvatica condita con un filo di olio e una strizzata di limone. Poi ci sono i polpi alla griglia che invitano all’armonia dei sensi. Per non parlare dei pomodori e peperoni ripieni di riso e verdure, conditi con una salsa di melanzane e menta: un piatto unico e profumatissimo.
Poi a fine pasto, ma a dire la verità anche all’inizio, ci lasciavamo conquistare dall’ouzo diluito nel ghiaccio. Era fresco, e in Grecia si beve come l’acqua. Pareva di essere greci stando a Hydra e quindi approfittavamo di quello che ci veniva servito”.
Tutta questa semplicità, perché è tanto particolare? Perché l’isola è molto chic. Gli ateniesi hanno costruito qui le residenze estive e questo l’ha resa appetibile anche per Celebrities in cerca di angoli di pace.
Nonostante la presenza dei vip, però, gli isolani hanno mantenuto vivo quello spirito autentico che c’era già trent’anni fa.
Oggi ha molti boutique hotel non solo più le guesthouse, ma queste non sono scomparse. E ha anche diversi musei che ne ricordano le radici, così i monasteri sparsi e le chiese.
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