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Archistar al servizio della cultura
La Fondazione Niarchos non è un sasso in uno stagno. L’intero complesso getta una luce innovativa sull’antica capitale della Grecia.
C’è un impulso fertile che si muove nonostante la crisi e, oggi, anche il covid.
Un modo nuovo di visitare un luogo.
Arrivando davanti alla Fondazione Stavros Niarchos si resta subito coinvolti dallo stile di Renzo Piano, che ha reso una nota europea al progetto, una proiezione sul futuro.
L’architettura d’autore, utilizzata per fecondare i rapporti umani, ha fatto nascere all’interno il Teatro dell’Opera, la Biblioteca Nazionale e l’Agorà. E ha favorito, all’esterno, una magnifica Esplanade in marmo con coltivazioni di erbe aromatiche che solleticano il naso a seconda di come soffia il vento.
Fondazione Niarchos, il centro degli incontri
Il volto nuovo di Atene passa per questi spazi che nascono privati per essere restituiti alla città sotto forma di chiavi.
Il Niarchos rappresenta una di queste chiavi, e permette l’accesso all’internazionalizzazione e alla multidisciplinarità. Significa che la cultura, la danza, il desiderio civico, l’educazione, il rispetto per l’ambiente sono i temi più discussi, applicati, e che hanno reso celebre il complesso. Lo hanno attenzionato al mondo.
Ma non si tratta soltanto di raggiungere la sostenibilità, per cui ha già ottenuto lo standard mondiale più elevato -il Leed Platinum-, bensì di favorire gli incontri. E, l’architettura, grazie soprattutto alla visione incredibile di Renzo Piano, è potuta diventare un traino di questo pensiero.
Gli interni, realizzati dal gruppo De Padova, con il loro design ricercato, hanno assolto allo stesso compito. La bellezza degli arredi da collezione ha personalizzato le sale, al fine -come da piano originale- di accogliere i visitatori.
La sostenibilità abbraccia il mare
La tecnologia del verde, e i migliaia di pannelli fotovoltaici -sistemati sull’Energy Canopy, la famosa copertura a vela-, sono solo l’innesco del progetto. Intorno si anima la Grecia. I greci arrivano fino a qui per stare insieme. I turisti attraccano al Pireo e un momento dopo sono alla Fondazione Niarchos.
Un collegamento, fino a qualche tempo fa, non così scontato. In effetti, prima che la Fondazione si stabilisse in quest’area a ridosso del Porto di Kallithea, il mare -se pur vicinissimo- non lo si raggiungeva con lo sguardo.
Era come se l’abbandono e la trascuratezza avessero fatto perdere le tracce dell’acqua, così importante invece nei vari periodi storici.
È stata la progettazione della collina artificiale e quindi la realizzazione di un parco inclinato a permettere di aprire lo sguardo su un’altra Atene, più vicina al mare di quanto si potesse pensare.
La Fondazione Niarchos e le persone
Qui si fondono insieme la storia, gli incontri, si uniscono le mani. Questa fondazione è soprattutto un’organizzazione filantropica, cioè, con le sue sovvenzioni, settori come l’arte, la salute, lo sport, l’istruzione e il benessere sociale vengono sostenuti in ogni parte del mondo.
In questo anno, ovviamente, gli intenti -circa 1 milioni di dollari- sono andati ad aiutare le popolazioni affette da pandemia Covid-19.
Un impegno che va avanti da venti anni e che ha sposato la figura di Stavros Spyros Niarchos perché la sua fama di innovatore -nel mondo- si plasma alla perfezione con l’idea della Fondazione che ne porta il nome.
Lo sguardo verso Atene dalla Fondazione Niarchos ti farà arrivare di certo al Partenone, ma anche alle case bianche che si affastellano, al mare laggiù in fondo. Luccicante e rigato di imbarcazioni.
Non ti sentirai in un corpo estraneo. La modernità dell’edificio, con questa copertura di lamiera e le pareti in vetro, gioca moltissimo con la classicità, anzi, si mescola all’urbanità fino a divenirne parte integrante.
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