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Città sull’Oceano
Cascais è un’appendice di Lisbona. Un luogo in cui rifuggire la confusione della grande capitale.
A fare da calamita sono senza dubbio le spiagge sabbiose, immerse in un contesto roccioso, costoni alti e a strapiombo sul mare, insenature dentro cui l’Oceano mischia burrascoso le sue acque.
Cascais è quieta, elegante, per alcuni versi appare finta. Ma bisogna camminarci dentro per scoprirla davvero. Quindi non soffermarti alle apparenze. Anche se non sembra restarti appiccicata addosso per questo aspetto perfetto, quasi surreale, è invece ricca di spunti.
Cascais tra le mete nobili
C’è stato un tempo in cui viveva di mare. Da qui prende il suo nome che significa “monte di molluschi”. Era un piccolo porto di pescatori, non certo raffinato come oggi, e probabilmente nemmeno così -apparentemente- distaccato. Lo spirito dei pescatori è stato risucchiato quando Re Luigi I di Bragança, detto “Il Buono”, decise di trasferire, proprio in questa piccola cittadella, la sua residenza estiva.
La preferenza del Re attirò l’attenzione della nobiltà portoghese che, ovviamente, lo seguì in massa, decretando così la costruzione dei sontuosi palazzi e parchi che oggi la connotano.
Un palazzo tra i tanti
Tra questi spicca il Palazzo Palmela che nacque sul Forte di Nostra Signora della Concezione.
La famiglia Palmela, acquisendolo, firmò un accordo che prevedeva la ristrutturazione senza toccare la linea di fuoco della costa di Cascais. Come dire: un’assicurazione per lo Stato portoghese qualora fosse servito nuovamente per scopi militari.
Girovagando nelle vie di Cascais
Il centro storico di Cascais ha un incastro di brevi vie romantiche, tutte colorate, occupate da bancarelle con la biancheria ricamata a mano.
Si annusa l’aria e si girovaga nel Grande Mercado da Vila: la vetrina degli agricoltori che invadono i banchi di altrettanti colori e prodotti freschissimi a chilometro zero.
Ma c’è anche il Mercato del Pesce, chiamato Lota, che è una piccola reminiscenza di quel passato di Cascais dedito alla pesca, vivace e antico. Le storie dei pescatori, se si vuole approfondirle, sono raccolte nel Museu do Mar, un edificio un tempo club privato della dittatura.
Si arriva in Praca 5 de Otubro, il cuore di Cascais, contornata dal bellissimo Palazzo del Consiglio e dagli altri edifici sobri e raffinati. La pavimentazione ricorda le onde del mare e, come se si diventasse navigatori, ci si lascia trasportare dal loro impeto. L’affaccio sull’Oceano da questa piazza è davvero esclusivo.
Una meta tranquilla
Cascais non è una città in cui si fa baldoria ma non mancano i localini trendy, e anche la vita notturna esiste ma non c’è confusione, schiamazzi. Quel fascino regale e composto le è rimasto nello scheletro delle mura.
Alcuni preferiscono fare qualche chilometro e puntare al Casinò di Estoril, oppure raggiungere Lisbona.
Cascais sui muri
Un po’ fuori dal centro, ma si può raggiungerlo a piedi, è nato un quartiere di street-art.
Il Barrio da Torre non è mai stato un luogo tra quelli residenziali scelti dall’alta società. Anzi, ha ricoperto un ruolo marginale. Poi la creatività di un gruppo di writers ha dato una possibilità anche a questo quartiere di avere una propria risorsa e connotazione. I murales si concentrano tra Via Dos Marmeleiros e Via da Torre.
Certamente poi sono le spiagge ad attirare l’attenzione: sono tantissime e stranamente con le acque calme. Occupano un litorale piuttosto roccioso dove sono sorti fari e fortezze. Ma di questo ti parliamo in un altro racconto di viaggio. Seguici!
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