Le atmosfere antiche di Atene
Atene cosa fare: diciamo subito che l’Atene antica è stata inglobata nel vissuto urbano, nei nuovi e molteplici assetti e rifacimenti. È una metropoli, un luogo in cui tutto appare scombinato, confuso, i palazzi non sono belli e nemmeno le strade. Però il fascino di Atene risiede nella sua scompostezza.
Il cemento ha sopraffatto il ricordo. Eppure l’atmosfera che si respira cattura l’attenzione. C’è un vissuto che intrattiene lo spettatore.
E noi è proprio in questa scarsità di bellezza estetica che andiamo a rintracciare il ricordo.
Dall’Acropoli
Partiamo dall’alto, dall’Acropoli. Anzi, partiamo da Pericle che fece ricostruire l’Acropoli.
Pericle, che pure era nobile di nascita, vedeva nella parità sociale e nei diritti dei più deboli una grande forma di giustizia e democrazia. Contribuì notevolmente al raggiungimento di una forma avanzatissima di quest’ultima, riuscendo a creare la cosiddetta “libertà democratica”, ignota a qualsiasi altra città dell’antichità.
Diede anche un grande impulso alle arti e elle scienze e, sotto la sua influenza, Atene divenne elegante tra le eleganti, bella, un centro di cultura immenso. L’Acropoli fu l’inizio del suo sogno, anche se durò poco tempo.
Atene cosa fare sull’Acropoli
Dopo che la minaccia persiana si spense, il tesoro impegnato per contrastare i nemici poteva essere impegnato diversamente e lui non ebbe dubbi sul come adoperarlo. Riteneva centrale l’Acropoli nella sua visione d’insieme, quindi vennero ristrutturati gli edifici, la Statua di Atena e i Propilei, poi videro la luce l’Eretteo e il Tempio di Nike.
C’è una vista notevole da lassù, che spazia e rende la città un agglomerato gigantesco.
Il Partenone pure ha una storia incredibile. Oggi è un simbolo indiscusso dell’architettura greca classica ma è arrivato ad essere conosciuto nel mondo solo grazie a un archeologo ed epigrafista italiano, tal Ciriaco d’Ancona. Essendo un grande viaggiatore volle rintracciare questo “Partenone”, di cui aveva tanto letto nei testi antichi, e una volta lì davanti, lo disegnò, consegnandolo alla conoscenza di tutti.
Le due Atena dell’Acropoli
Vi erano due statue di Atena, una era l’Atena Parthénos, cioè l’Atena Vergine, e poi c’era l’Atena Promachos, cioè la l’Atena che combatte. La prima era d’oro, alta più di 12 metri e subì due incendi, il secondo dei quali le fu fatale; l’altra era in bronzo, alta circa 9 metri, e una delle prime opere dell’artista Fidia. Il destino della “Guerriera” fu diverso da quello della “Vergine”, ma lo stesso avverso. Venne rimossa e destinata a Costantinopoli ma qui, dopo l’assedio dei crociati la popolazione la distrusse.
Non le troverai al loro posto ma visitando l’Acropoli saprai che sono esistite.
Atene cosa fare se non girare per i suoi quartieri classici?
Te ne nomino alcuni che raccontano diverse Atene. C’è Monastiraki, famosa per il mercato delle pulci, per essere piena di negozietti, taverne tipiche. E le bouzoukia, cioè i locali musicali che offrono evasione, rumore e un ritmo contemporaneo intenso. Certamente il valore di questi locali non si rintraccia nel loro ruolo di oggi ma nella capacità che aveva l’antico strumento, da cui prendono il nome, di affrontare i temi sociali e trasformarli in musica spensierata.
Quindi c’è la Plaka, un quartiere formato da tanti vicoletti pieni di fiori e negozi caratteristici. Era un quartiere operaio, oggi è un quartiere pedonale, meta turistica e sede di due musei particolari: il Canellopoulos, che vanta la più ricca collezione privata di arte greca antica nel mondo; e il Museo degli Strumenti di Musica Popolare che oltre al fascino degli strumenti e dei costumi, è custode di uno dei pochi bagni turchi, gli Hammam, restaurati.
Un concentrato di Musei a Kolonaki
Quindi c’è Kolonaki, dall’aspetto residenziale, con la sua vita notturna glamour, le stradine pedonali, le vetrine dei negozi spettacolari. Qui si raggruppano diversi musei. Il Museo Benaki, il Museo di Arte Cicladica, il Museo di Storia del Costume greco, il Museo del Teatro, il Museo Bizantino e il Museo della Guerra. Un trionfo di arte antica che si mescola a tracce di modernità.
Se poi vuoi assaggiare il miglior ouzo di Atene, questo è il posto giusto con le sue tante ouzerie.
Da Kolonaki puoi raggiungere la collina del Lycabetto per goderti un bel tramonto sulla città e sull’Acropoli. C’è una funivia comodissima, altrimenti si sale a piedi per le stradine che serpeggiano tra i pini. Questa collina, secondo la mitologia greca, sarebbe il frutto di un incidente involontario: Atena, che avrebbe voluto erigere il suo tempio a un passo dal cielo, prese una roccia ma questa, sbadatamente, le cadde di mano. Si formò il Lycabetto, o Collina dei Lupi, appunto, che deve il suo nome al popolo di lupi che un tempo ne avevano fatto la propria casa.
Un pezzo di storia
Qui in mezzo per interrompere il flusso di quartieri, che si succedono tutti avvicendati tra loro, sorge la Piazza Syntagma, ovvero la Piazza della Costituzione. In questo luogo, infatti, Ottone di Wittelsbach, durante il colpo di stato del 1843, fu costretto a proclamare la Costituzione e a confrontarsi con i partiti greci. La piazza gioca ancora il suo ruolo grazie alla sede del Parlamento e al vicino Monumento al Milite Ignoto.
Una Cosa da vedere ad Atene sono gli Euzones. Soldati della guardia presidenziale greca che attendono alla Tomba e che indossano l’uniforme tradizionale. Questa è costituita principalmente dalla fustanella, un indumento simile a una sottana, quindi svasato, di tessuto di fustagno, da cui prende il nome. Il costume che rappresenta la “cultura della ribellione greca”
Atene cosa fare ancora
Se ti piace andare a recuperare pezzi di storia non puoi perderti queste cose:
Il Keramikos, cioè il cimitero antico di Atene, una pietra miliare. Venne chiamato così per via delle botteghe dei maestri vasai che poi vennero spostate altrove per i continui straripamenti del fiume Eridano. E così divenne luogo di sepoltura. Ma con il passare del tempo tutti dimenticarono la sua esistenza. Rimase sepolto. Per via di alcuni scavi di urbanizzazione, nel 1862, emersero dalla polvere alcuni resti di pietre funebri. Ma questo fatto, lo stesso si eclissò. Il momento di tornare alla luce, per il Keramiko, fu quando un operaio -durante dei lavori- trovò un marmo scolpito. Questa volta il governo si impegnò nella riesumazione della Necropoli con tutte le sue anime custodite dentro.
All’interno si trovano le fondamenta di due porte, una è la Porta Sacra sul tracciato della Via Sacra, l’altra è la Dipylon, ossia la Doppia Porta , ingresso principale di Atene.
La Chiesa dei Santi Apostoli e il Tempio di Efesto
Te li raccontiamo insieme questi luoghi perché hanno una particolarità: sono i soli monumenti dell’Agorà di Atene (e qui torniamo all’Acropoli) ad esserci stati consegnati intatti.
In ultimo nel nostro pacchetto classico di “Atene cosa fare” -oltre all’Arco di Adriano, al Tempio di Zeus e al Monumento di Lisicrate– ti suggeriamo l’Aeropago, la collina tra l’Agorà e l’Acropoli.
Qui si traccia un filo religioso: San Paolo da questa sommità parlava agli ateniesi portando loro la parola di Gesù. In uno di questi incontri di preghiera annunciò loro anche la sua morte e questo momento è descritto negli Atti degli Apostoli, il famoso Discorso dell’Aeropago.
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