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L’Antica Messinia, nel Peloponneso, è oggettivamente un sito archeologico molto meno famoso di altri come Olympia, Micene, Knossos, l’Acropoli di Atene, eppure nel visitarlo ti renderai conto di quanto sia ben conservato.
Questa qualità della conservazione lo rende unico e certamente ci fornisce un dettaglio fondamentale e cioè che dopo la sconfitta di Sparta il territorio su cui sorge il sito, non fu mai più distrutto e soprattutto abitato. Durante la nostra ultima visita siamo rimasti sorpresi della completezza del complesso architettonico.
Città precursore dell’età moderna
Solo poco più di un terzo dell’Antica Messinia è stata riportata alla luce e l’evidenza della sua struttura urbanistica ci mette di fronte a una città che rispettava i canoni più moderni.
Una città fortificata da una cinta di mura ciclopiche risalenti al IV sec. a.C. e 30 torri di guardia, di cui restano la Porta d’Arcadia, da tempo simbolo della città, e otto torri gigantesche. Va considerato parte della cinta anche il Monte Ithome che da solo era una fortezza naturale, reso ancora più inespugnabile grazie ad una veste di fortificazioni che gli ruotava intorno.
Antica Messinia tra le perle del Peloponneso
Siamo nella regione della Messinia che possiamo definire l’anulare di questa “mano” figurativa del Peloponneso. Un territorio che oggi ci appare straordinariamente bello, sconfinato, ricco di paesaggi e mare, spiagge e montagne. Un luogo famoso in tutto il mondo per le olive di Kalamata ma non altrettanto come destinazione turistica.
Invece qui, è custodita una delle zone più belle al mondo, la Costa Navarino, e una delle spiagge più belle della Grecia, Voidokilia Beach. E ovviamente il sito archeologico dell’Antica Messenia.
Quel che resta di Messinia
Dicevamo che la sua conservazione lo rende unico. All’interno di questa città sono stati ritrovati monumenti e luoghi di grande interesse politico e sociale. Lo Stadio, ad esempio, con il Gymnasium; oppure l’Agorà un mercato quadrato circondato da portici; e un insolito Asklepion associato a una galleria di statue in bronzo.
Nella visita non mancare il Museo Archeologico che raccoglie circa 12 mila reperti portati alla luce durante gli scavi. Un importante tesoro che rende ancora più completa l’esperienza in questo luogo antichissimo. La collezione verte su sculture e mosaici, un’ampia documentazione di scritti e molte immagini.
Gemelle
L’Antica Messinia tanto citata dallo scrittore e geografo greco Pausania, al quale si deve appunto la traccia che portò al recupero della città, può essere considerata la gemella della nostra Messina, in Sicilia. Questa infatti, battezzata Zancle, venne ripopolata dai messeni, i quali le diedero il nome di Messana e la fecero divenire una colonia greco-sicula.
Nei dintorni del sito l’Andromonastirio, un monastero particolarissimo, e a qualche chilometro di distanza la città di Kalamata.