Andalusia, una terra che lascia il segno

Origini di una “terra del destino”

Andalusia è sinonimo di spiagge, quindi mare, con i suoi ottocento chilometri di costa; ma anche di tanta, sana, buona arte. Un patrimonio artistico che si nasconde un po’ ovunque: dai musei alle cavità della terra.
Dai Dolmen, imponenti sepolcri, alle pitture rupestri che ancora oggi ci rammentano che è esistita la preistoria.
Andalusia, questo nome che suona poetico, ha una derivazione visigota: Landahlauts, cioè la terra del destino.
Fu sotto l’influenza dei Mori, che erano di etnia berbera, che “Landalus”, così come si pronunciava, divenne Al-Andalus. L’ articolo, anteposto alla parola, voleva designare il territorio che per sette secoli rimase arabo, molto più ampio dell’attuale penisola.

Andalusia e le sette meraviglie

Esiste una specie di equilibrio tra le più famose Costa del Sol e Costa de la la Luz, con le città e i borghi. Come dire: ovunque tu voglia andare in Andalusia troverai tanta bellezza. Soprattutto incontrerai i posti alla moda e pieni di gente ma anche i posti remoti in cui perdersi in solitudine.
Insomma, scoprirai che questa regione della Spagna lascia il segno.

Nerja Foto di Manolo Franco da Pixabay

Las Cuevas de Nerja

Per esempio, tanto per tornare alla preistoria, esiste un luogo chiamato Las Cuevas de Nerja, cioè una grotta scavata dall’acqua, dimenticata per millenni e riscoperta casualmente nel 1959 da un gruppo di bambini. All’interno i dipinti rupestri giocano un ruolo fondamentale che ci lascia immaginare la quotidianità di chi l’ha vissuta cinque milioni di anni fa. E il fiabesco scenario delle stalagmiti e stalattiti fa il resto, diventando, nel mese di luglio, il palcoscenico suggestivo del Festival di musica e balletto.
Nerja è famosa anche per il Balcone d’Europa, un affaccio su un paesaggio incredibile che non si può assolutamente perdere.

A Cadice con i Murgas

Se invece ti trovi a viaggiare in Andalusia a febbraio, e in particolar modo nel famoso “Martedì Grasso”, sarai travolto dal Carnevale di Cadice, una delle feste spagnole più sentite. Sarai un Ilegales, cioè una tra le persone coinvolte nella manifestazione ma che non partecipa alla competizione. E vedrai i Murgas, i gruppi tradizionali che ogni anno si sfidano per il carro più bello o più originale.
E se ti troverai a Cadice, sappi che è considerata la Capitale Mondiale del Flamenco, non potrai mancare di certo uno dei tanti spettacoli che si svolgono nei bar ma anche nelle storiche Peñas Flamencas, cioè i circoli per gli appassionati di questa musica e danza.

Andalusia remota: L’itinerario dei Borghi Bianchi

Una immagine del tutto antica ma innovativa dell’Andalusia sono i Pueblos Blancos, i Borghi Bianchi sulla strada che ne porta il nome La ruta de los Pueblos Blancos.
Da Cadice fino a Malaga, per circa 235 chilometri, si snodano una ventina di piccoli villaggi, dei luoghi simbolo ormai, lontani dalle grandi urbanizzazioni, dalla folla. Uno dei più caratteristici vicino Nerja, Frigiliana, conserva ancora il fascino puramente arabo.

Malaga Foto di Manolo Franco da Pixabay

 La Feria de Malaga a ritmo di sevillanas

Dalla Natura pittoresca alla Costa del Sol, in braccio a Malaga. Di certo questa città offre tantissimo. Pablo Picasso, ad esempio. Il Museo ha la straordinarietà di toccare l’arte contemporanea, le Belle Arti e infine il Vino.
Malaga tra l’altro ha due DOP il “Malaga”, appunto e la “Sierras de Malaga”. Ma il più rinomato, e non per pregiatezza ma perché è di usanza locale, è il Cartojal, fatto con uve di Moscato d’Alessandria, che si beve insieme al Fino, un liquore spagnolo, durante la Feria de Malaga.
Se ti troverai a visitare l’Andalusia in agosto, questa Fiera ti conquisterà. Si danza a ritmo di “sevillanas”, un genere leggero del Flamenco, e si continua a brindare finché si sta in piedi, e per tutta la settimana. Tradizione vuole che si celebri la liberazione della città dall’egemonia dei Mori e quindi si festeggiano i Re Cattolici, Ferdinando e Isabella di Aragona.

Marbella tra i vip

Continuando sulla Costa del Sol si incontra Marbella, o meglio, la lussuosa Marbella. Tra la Golden Mile, la strada delle ville di lusso, e il Puerto Banus, che pure vanta una parata di yacht sontuosi, questa località si piazza tra le mete vip. Inoltre sfodera la bandiera blu e alcuni musei, tra cui il Museo Contemporaneo delle Incisioni Spagnole, in cui si affacciano artisti noti come Picasso, Mirò e Dalì.

Meta tra le mete: Siviglia

Stiamo per conoscere la meta per eccellenza, Siviglia. La città di Don Giovanni, di Figaro, della Carmen, della Settimana Santa e della Feria de Abril. Un luogo in cui la magia rimbalza. L’abbraccio della Plaza de España con la sua ampiezza ci accoglie per poi trasportarci nel mondo moresco, di fronte al Palazzo dell’Alcazar e poi alla Torre della Giralda, così iconica.
Se poi vuoi andare ancora più indietro nella storia dovrai raggiungere il Mercato di Siviglia, lì esiste l’Archivio delle Indie, un edificio particolarmente bello e Patrimonio Unesco dal 1987. Vi sono conservati i documenti relativi ai rapporti tra la Spagna e le sue colonie. Un vero passaggio onirico nel tempo.

Flamenco in Andalusia Foto di byungjei Lim da Pixabay

L’Andalusia e la Biennale di Flamenco

Ovviamente, a Siviglia non passa inosservata la Biennale di Flamenco: va in scena nei Tablaos, locali tradizionali sparsi in ogni angolo della città. Con Cadice e Jerez, Siviglia vanta la scintilla di questa musica e questo ballo tradizionali. È proprio dal quartiere di Triana che iniziarono i primi incontri, i primi appassionanti ritmi.
Se vuoi visitare qualcosa di moderno invece, c’è il Metropol Parasol, la più grande struttura in legno al mondo, costruita per riqualificare il vecchio quartiere ebraico. Somigliano a dei funghi, questi ombrelli che in realtà si ispirano alle volte della Cattedrale di Siviglia e agli alberi di Ficus dell’attigua Piazza de Cristo de Burgos.

Granada per fotografi

Per ultima Granada, che è una delle città più belle al mondo. Con la sua Fortezza araba -l’Alhambra– i Giardini del Generalife e il Quartiere ebraico -l’Albayzin– Granada è Patrimonio Unesco.
Simboli della storia, rappresentano davvero il seme della Spagna.
L’Albayzin è fotograficamente un luogo incredibile. E, tra gli scorci che si godono dal mirador e i suoi vicoli la sera, pieni di luci, ti troverai d’accordo con noi che una delle cose più spettacolari sono le cisterne che raccoglievano l’acqua piovana.

Granada ha dato i natali a Federico Garcia Lorca, lo scrittore e drammaturgo, che durante la guerra civile spagnola si rifugiò nella Huerta de San Vicente, la residenza di famiglia, per sfuggire alla cattura.

Ma qui lo raggiunse il plotone d’esecuzione che lo uccise senza peraltro che si seppe mai il motivo reale di questa caccia all’uomo.

Da Siviglia viaggia con il GRAN TOUR 8 giorni – 7 notti con guida in italiano

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