A Schinoussa spiagge, sostenibilità e tramonti

Il regno del mare

Schinoussa è una terra ondulata nel Mar Egeo, un’isola che dialoga con chi la cammina. Non è molto grande, la potrai percorrere in un giorno solo ma, in questo modo, perderesti la possibilità di vivere quella lentezza che le appartiene.
Le spiagge sono tante e in ognuna si assiste a una danza silenziosa tra l’acqua e le rocce. Come un moto di attrazione, tra loro, che genera gli unici suoni presenti, oltre al ronzio lontano e solitario di qualche motorino o alle poche voci sparpagliate tra le spiagge e il mare.
In un’isola così piccola i ricordi sono annodati. Quando sbarcherai, il primo giorno, avvertirai una sensazione di “perdita”. Ti guarderai intorno e, è inutile negarlo, ti sentirai isolato dal mondo.
Le Piccole Cicladi dormono su un letto d’acqua, e Schinoussa è tra loro. Sono addormentate, ferme in un tempo diverso. C’è l’odore salato che proviene dall’Egeo ma c’è anche quello agreste che solfeggia da terra. E si incontrano, come a volersi contendere ogni singolo turista, ma la gara è equa perché l’olfatto viene conquistato da entrambi.

Le radici di Schinoussa

Nell’essenza di questi due mondi è custodita la storia dell’isola. I primi abitanti arrivarono da Amorgos e iniziarono a costruire un legame con le colline. Portarono gli asini, le capre, impiantarono le viti, e coltivarono la fava. Tutte abitudini e tradizioni che, ancora oggi, toccano i cinque sensi. Il vino non è commercializzato, è semplice: quello che -in un ristorante- si direbbe “della casa”. Ma qui, vederlo servire in una brocchetta, acquista un sapore d’altri tempi e, lo stesso, il bicchiere in cui te lo offrono, minimalista come il modo di portare a tavola il cibo.

La pace del mare

Sulle spiagge il paesaggio delle tamerici

Il fascino dei vigneti che si allungano fino al mare si intermezza con una vegetazione bassa, non c’è ombra, non c’è un vero e proprio entroterra, non c’è una montagna ma solo una punteggiatura di piccoli arbusti simili ai cespugli.
Gli unici alberi crescono sulle spiagge. Sono le tamerici salmastre, simili per aspetto ai nostri ulivi.
Stando qualche minuto sotto la loro chioma ti potrai rinfrescare, sono piante che piangono, per effetto di una sudorazione che le porta a emettere piccole goccioline salate.

Sostenibilità: Schinoussa si tramandano i semi

Prima o poi, durante il soggiorno a Schinoussa, ti imbatterai nella fava: o durante la maturazione, quando è ancora un baccello violaceo, o nel piatto, quando è pronta per essere condita con la cipolla rossa, i capperi e un giro di olio. Un piatto indimenticabile, che accorpa il sapore del tempo, della terra, della storia. Di certo non dell’acqua. Infatti sembra che ci si affidi a quella piovana perché la pianta cresca: nessuno vi mette mano se non Dio.
Il sapore al palato, ma anche il colore “zafferano”, gli derivano dalla polpa gialla che matura nel baccello, una varietà particolare della fava -detta Katsouni-, molto diversa da tutte le altre che crescono nelle diverse isole greche. Un seme che si tramanda di padre in figlio. Ogni famiglia, infatti, custodisce i suoi semi e -quindi- nel mangiarli, ti sentirai di star perpetuando un rito antico di generazioni. La sostenibilità su quest’isola è un modo di essere.

Una ricetta reinventata

Ma non è l’unico sapore che la contraddistingue dalle altre isole. Dovrai lasciarti trasportare dagli odori. Uno di questi ti condurrà, di certo, a casa di un’anziana signora. Lei non se ne sta, come tutte le altre donne, a intrecciare canestrini o a cucire ricami. All’interno della sua abitazione vende il rakomelo, una speciale mistura di grappa ed erbe aromatiche che, rispetto a quello che si beve a Creta, ha una caratteristica ben precisa: è privo di miele.
Il miele (meli) presente nella radice del nome, a Schinoussa viene sostituito con lo zucchero, per lasciare ai chiodi di garofano e alla cannella il privilegio di conquistare la bocca.
Nelle taverne viene servito a temperatura ambiente e ha un sapore che ti resterà nei ricordi. Ad ogni passo che farai ti imbatterai in una sostenibilità quasi naturale.

Le vie di Schinoussa con la pavimentazione decorata

Schinoussa, l’isola per poetare

L’aria antica che respirerai a Schinoussa farà diventare poetico ogni giorno. Non solo per l’assenza di macchine, che rilascia nelle orecchie anche un’assenza di rumori urbani; né soltanto per la presenza dei mulini a vento che, ormai privi delle pale, dimostrano come il tempo invece sia passato anche li. E nemmeno per i tramonti che languono negli occhi, tanta è la loro forza evocativa. Ci sarà poesia ovunque guarderai: nelle stradine minute, su cui corrono i disegni di farfalle, pesci, cuori, simboli simpatici di accoglienza e folklore; nelle taverne, dove a cucinare è sempre una nonnina che ci tiene a portare in tavola la tradizione e, quando c’è, anche il pescato del giorno. La poesia fa parte del paesaggio, sgombro da eccessi, dove -a veleggiare- magari, c’è solo una chiesetta sperduta; ma la rintraccerai perfino in quel vento ostile che, quando soffia forte, impedisce di farsi il bagno.

Cosa resta

La semplicità si riapproprierà della menta sbarrando il passo a uno stile di vita viziato. Il “mordi e fuggi” a cui siamo abituati tutti ti sembrerà un atteggiamento povero quando assaporerai i cibi appena raccolti, o appena pescati. Ti verrà voglia di stare ore davanti al mare per vedere l’acqua cristallizzarsi.
Potrai salire su un barchino per raggiungere qualche scogliera dimenticata, magari uno di quei punti in cui l’acqua è padrona assoluta dell’inconscio. Oppure fare snorkeling, scrivere, o ascoltare il silenzio che si irradia per chilometri.
A Schinoussa puoi essere parte di un mondo antico, lontano, poetico, di spiagge che non hanno confini; lasciarti cullare dai pesci, dai raggi del sole, e poi -su una roccia a strapiombo- guardare i tramonti rosa. Di fianco a te, con meraviglia, troverai sempre un gatto a farti compagnia, che su questa isola è come un custode silenzioso, una presenza impavida nonostante gli inverni solitari.

Grazie alla viaggiatrice Silvia Rezzi per averci raccontato la sua esperienza!

***

Leggi L’ISOLA DI TINOS con la sua tradizione greca, i mulini a vento, le Colombaie, i caffè frappé!

***

 

Related posts

Viaggia con Flessibilità con i nostri tour della Grecia classica

Scopri le nostre partenze di gruppo con il SALVA AGENTE

Esplora la Grecia nel 2024 con Partenze Garantite

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Leggi