Lo scrittore di immagini
Banksy a Madrid, nel Quartiere Letterario viene raccontato con 50 opere che combinano poesia, satira e ironia, le sue armi di comunicazione vincenti.
Banksy rappresenta qualcosa di più di un semplice street-artist. Di un megalomane che se ne sta rintanato. Il modo esplicito con cui si esprime le continue provocazioni all’establishment, alle guerre, al consumismo, ai poteri forti, lo rendono uno scrittore di immagini.
Il pensiero che affida ai muri è sempre condivisibile, perché è un messaggio nudo, senza filtri, e sappiamo quanto bisogno c’è di messaggi in cui identificarsi.
La voce di Banksy a Madrid
Il suo è un mestiere che appartiene solo agli artisti molto capaci, a quelli che contravvengono alla tecnica per arrivare al cuore delle masse. E ciò che ci ha raccontato in questi anni è l’esempio evidente che il mondo ha bisogno di sentire una voce come la sua. Non è un eroe, al momento non è chiaro chi sia, cosa faccia nella vita, ma non ci interessa, può anche non essere immischiato con la voce che rappresenta. Esiste, punto.
Banksy a Madrid come in tante altre mostre è stato “scannerizzato”, studiato, odiato, amato. Della sua arte sappiamo tantissimo, dell’uomo nulla. E la sua grandezza, ciò che può sembrare quasi un controsenso, è proprio in quei muri che schizza di vernice e dietro i quali si nasconde.
Opere vecchie e inediti
Il Circolo delle Belle Arti, nel Quartiere Letterario di Madrid, ospita questa nuova prospettiva su Banksy attraverso un’installazione multimediale di opere prestate da collezionisti internazionali. Ci sono le opere su tela, gli stencil, le sculture, i video e le fotografie dei back stage girati dall’artista.
Inoltre ci sono le serigrafie in edizione limitata tra cui potrai ammirare l’originale serie dell’opera “La bambina con il palloncino”. Ricorderai, di questa serie, il clamore del quadro che si autodistrusse, durante un’asta da Sotheby’s, dopo che questo era stato acquistato per una cifra record di 1 milione di dollari. Quel tritato di cartastraccia divenne ribattezzato “L’Amore nel cestino”.
L’ennesimo colpo di scena alla Banksy, una presa in giro memorabile.
Il messaggio di Banksy a Madrid
Diciamo che Banksy è un provocatore e un innovatore. Nel suo modo autentico e schietto di gestire la sua arte c’è sempre un grande e profondissimo messaggio. Per questo è diventato così famoso. L’urgenza che ha di tirare le orecchie a tutti noi ci piace, ci sprona a pensare, a farci delle domande. Lui muove le coscienze.
La Mostra di Banksy a Madrid è un collettore di opere uniche al mondo dal valore, probabilmente, inestimabile. Ma più dell’opera in sé, è la fama di ciò che ha fatto in giro per il mondo a rendere ogni creazione rarissima.
Dall’orecchino di perla allo “Starnuto”
Pensa alla Ragazza con il timpano trafitto. La sua personale reinterpretazione del dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Veermer è un classico. Ha la stessa leggiadria dell’originale e ha mantenuto gli occhi languidi della giovane Griet ma al posto dell’orecchino, sul lobo, risalta la centralina d’allarme del palazzo. Siamo nell’area portuale di Bristol e il rumore infernale dell’allarme deve aver innescato in Banksy l’unione di due cose contrapposte.
Peraltro durante la pandemia, il volto della ragazza ha subito una modifica figlia dei tempi: una mascherina azzurra ha cancellato il sorriso enigmatico. Ma l’autore non ha rivendicato il gesto. Anzi, piuttosto ha pubblicato sui social soltanto un graffito realizzato nel bagno di casa sua, che alludeva al rispetto del lockdown, chissà se per rispondere a modo suo alla doppia violazione.
Di sua firma, nel periodo della pandemia, è lo starnuto “Aachoo” apparso nel sobborgo di Todderdown, sul muro di una strada, la più ripida di Bristol, Vale Street. Talmente ripida che a Pasqua, per festeggiare, ci fanno rotolare le uova.
L’altra famosa “pendente”
Anche qui, Banksy seduce. Trova questa strada, fortemente in pendenza, e ci colloca dentro la scena di una nonna che starnutisce. L’effetto della prospettiva dà l’idea, a chi guarda, che lo starnuto sia in grado di inclinare i palazzi di fianco. Un tornado come il virus? Non lo sappiamo, ma ha di certo un forte potere evocativo. E chiunque passi è colto dalla voglia di scattarsi una fotografia mentre schiva il “covid 19”.
Ecco, qui come in tutti i suoi graffiti, gli spettatori, i passanti, i fotografi sono coinvolti nella rappresentazione. Viene automatico schivare lo starnuto della nonna, come è stato a suo tempo automatico sorreggere la famosa Torre di Pisa, o mettersi sulla panchina trainata dalle renne.
C’è un dialogo aperto tra artista e pubblico. E anche nella Mostra di Banksy a Madrid c’è tutta la sua storia di coraggio, di rivoluzione, di grandi idee.
Banksy a Madrid rinnova il suo mistero
Perché in fondo, alla base delle sue installazioni, c’è sempre un’idea molto forte, degna di essere rappresentata. Come i topi senza mascherina che hanno invaso la metropolitana di Londra o il quadro scomposto della nave comparso alla Biennale d’Arte di Venezia.
Ci vuole un grande pensiero per generare un grande retropensiero.
Alla mostra di Banksy a Madrid c’è tutto questo e molto di più.
Il Circolo delle Belle Arti è uno dei luoghi privati più importanti d’Europa e senza scopo di lucro, la sua denominazione integrale è “Centro per la tutela delle belle arti e di pubblica utilità”.
Se poi vorrai concederti una prospettiva di Madrid dall’alto prendi l’ascensore a vetri e sali fino in cima alla terrazza. Da lì potrai respirare l’aria madrilena e riflettere sulla mostra.
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