Popoli contagiosi
Un piccolo excursus sul Cosa vedere a Salonicco da un punto di vista artistico.
Salonicco è innanzitutto un centro pulsante: le strade dello shopping la rendono vitale ma anche la vita notturna, che cambia il volto a questa città. E le taverne, i ristoranti sul Porto che godono del pescato giornaliero. Questo è un posto che, nonostante la modernità, ha un fascino culturale e storico, qui si ritrovano le influenze veneziane e ottomane, quelle romane. E sempre qui, proprio per il mescolarsi delle civiltà, troviamo dei piccoli gioielli diventati iconici. Dai monumenti ai bagni turchi, ogni angolo ha un respiro internazionale.
Cosa vedere a Salonicco: dall’alto del Castello
La città era stretta in una cinta muraria di origini bizantine che oggi è visibile ma appare e scompare, si mescola al variegato complesso urbanistico.
Partiamo dall’alto con il nostro percorso virtuale. Ti portiamo subito di fronte a un panorama che è magnifico la mattina all’alba ma è ancora più suggestivo la sera quando il sole scende e la città inizia a brillare di luci. Il tramonto dalla Città Alta è una di quelle emozioni che non puoi perderti. Potrai salire fino in cima al Pyrgos (la torre), che sovrasta la Kastrà, il Castello di Salonicco, e da lì siamo certi spalancherai gli occhi verso il mare.
La città alta è rinomata per le abitazioni in legno sopravvissute al grande incendio del 1917, quindi nel salire o ridiscendere presta attenzione a questo assetto che sa di antico.
Antico e Moderno da vedere a Salonicco
Atri due elementi storici della città, assolutamente da percorrere sono:
- il Kapani, il mercato diffuso della tradizione ottomana, che racconta la veracità del cibo greco, il pescato fresco, i prodotti artigianali, la convivialità
- la Via Egnatia, la strada millenaria voluta dai romani per unire il basso Adriatico all’Egeo, che nel tratto che attraversa Salonicco diventa lastricata e pedonale.
Facciamo un volo pindarico e atterriamo nel punto basso della città: Piazza Aristotelou, o Piazza Aristotele, come preferisci. Ampia, elegante per via degli edifici che la contornano. È diventata negli anni un centro in cui sviluppare eventi: dai concerti agli incontri sociali, agli spettacoli in genere. Fa da collante tra il lungomare e l’interno.
Prenditi del tempo per visitare la parte religiosa di Salonicco
La Basilica di Santa Sofia
Patrimonio Unesco, la Basilica è una delle più antiche. Ed essendo passata in mezzo alle tante dominazioni è stata Cattedrale, Moschea e infine Chiesa Ortodossa. Ha un’architettura straordinaria che risale al periodo bizantino.
La Chiesa di Agios Dimitrios
Nonché Chiesa del Santo Patrono, è stata costruita sul luogo in cui Demetrio venne barbaramente ucciso dai cristiani. La cripta dunque conserva le spoglie del Santo.
La Chiesa di Panagia Chalkeon
Un altro Patrimonio Unesco perché la chiesa, lo stesso, bizantina, è ricca di affreschi e sculture di grande valore artistico. Il nome che oggi si traduce in Chiesa della Vergine dei fabbri di rame, deriva dall’area su cui sorge, un tempo occupata dalle botteghe dei calderai. Sotto la dominazione ottomana, di nuovo si assiste a un passaggio di culto e quindi diventa una Moschea, “Dei Mercanti di Calderone”.
Due musei importanti
Per una visita completa non può mancare il fattore archeologia.
Il Museo della Cultura Bizantina e il Museo Archeologico di Salonicco. Entrambi affrontano i temi che li hanno legati nel corso della storia alle varie civiltà. Il primo sicuramente tende a portare alla luce la grande arte di Bisanzio, il secondo raccoglie reperti provenienti da quasi tutta la Macedonia e per questo è uno dei migliori musei archeologici della Grecia.
Due musei di Arte Contemporanea
E ci sono due musei di arte contemporanea: entrambi occupano il Monastero Lazaritos ma si trovano in due ali dell’edificio opposte.
Uno è il Museo Macedone di Arte Contemporanea che venne ricostruito dopo il terremoto del 1978 per volontà di due collezionisti d’arte, Lagia e Iolas, i quali, stanchi delle macerie decisero di rilanciare la classe intellettuale del tempo.
L’altro è il MOMus, ovvero il Museo Civico di Arte Contemporanea che vanta la più grande collezione di arte russa al mondo. Il suo “custode”, il maestro Giorgos Kostakis, per almeno tre decenni raccolse ciò che l’avanguardia russa aveva prodotto nel mondo e la rese unica.
Cosa vedere a Salonicco di unico: La Rotonda di Galerio
Se vuoi ammirare invece l’influenza romana, spostiamoci verso l’Arco di Galerio. Un simbolo molto fotografato che sorge tra il Palazzo e la Rotonda di Galerio. Tutti e tre formano un complesso unico che ha visto vittorie, come quella sull’esercito persiano, ma anche cambiamenti drastici come la conversione della Rotonda da Chiesa cristiana in Moschea. La Rotonda, oggi Patrimonio Unesco, continua a convivere con un grande punto interrogativo: è davvero l’edificio più antico al mondo?
Altro luogo “romano” è l’Agorà, un tempo legata ai commerci della Macedonia fungeva da luogo cittadino, con le sue botteghe, servizi per le persone e tanto altro.
Simboli di Salonicco
La Torre Bianca
Un forte impatto lo crea la Torre Bianca, chiamata così perché l’esercito greco, appena riconquistata Salonicco, ne ridipinse le mura come atto simbolico di purificazione dal nemico. Anche se si parla di un uomo, anzi di un prigioniero che la imbiancò per la libertà ottenuta. Nathan Guéledi. Probabilmente le due storie sono connesse e quindi vere entrambe.
La verità è che avrebbe potuto essere chiamata anche “Torre rossa” visto che nei suoi interni gli ottomani torturavano i prigionieri e vi tenevano rinchiusi i condannati all’ergastolo. Si narra di torture cruente che imbrattavano le pareti di sangue. Ma fu anche una torre di avvistamento e di guardia data la posizione sul mare.
Monumento a Alessandro Magno
L’icona di Salonicco è il Monumento a Alessandro Magno. La Macedonia d’altronde è stato il suo campo di battaglia, il luogo da cui ha conquistato il mondo. Quindi lui, raffigurato su un cavallo che si impenna, rappresenta la grandezza di un condottiero rimasto caro al popolo greco.
Una chicca da vedere a Salonicco
Per ultimo ci siamo tenuti il bagno turco, o come venivano definite le “Terme del Paradiso”. Siamo nel Bey Hamam. Non possiamo immergerci nell’acqua e rilassarci in balìa dei vapori soporiferi ma possiamo respirare l’atmosfera di un tempo. Completamente ristrutturato, l’Hamam ospita oggi gallerie fotografie ed eventi culturali.
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